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Il riscatto del Barone, però, arriva poco dopo, sulla “Casa nel cielo”, quando Zagor sta avendo la peggio nello scontro con OEJ: “...mi sono stancato di fare da spettatore, ormai...”, dice al malvivente, puntandogli la pistola (pag. 259) e sparandogli un colpo vicino ai piedi. L'intervento, che procura a Icaro una serie di cazzottoni, serve comunque per far rifiatare Zagor, che torna alla carica mettendo fuori causa il Guercione.

Lasciata la “Casa nel cielo”, cerca di guidare il volo della mongolfiera, ma con scarso successo; dopo il rovinoso atterraggio nel campo Honiasont e lo scontro che ne consegue, viene colpito da un colpo di scure e si ritrova con i due amici legato al palo (pag. 25, volume 14 CSAC).

Assiste addolorato alla distruzione del suo “Excelsior” da parte degli inferociti indiani, ma viene ricompensato adeguatamente nel finale, quando Zagor gli fa dono di alcune pepite trovate nella caverna denominata “gli occhi della terra” (pag. 54).

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Gli avversari più ostici dei nostri eroi in questa storia sono senz'altro rappresentati da One-Eyed Jack e la sua banda, un gruppo assortito e ben caratterizzato.
Li incontriamo nella “ghost town” mentre pianificano un colpo a una banca. L'arrivo di Cico, prima, a bordo dell'aerostato, e di Zagor e Icaro, dopo, scombussolano i loro piani originari.

One-Eyed Jack, l'uomo dall'occhio di vetro, è il capo assoluto della banda: propone dapprima il piano di rapina alla banca, vincendo i dubbi e le incertezze dei colleghi, ma poi, quando vede arrivare Icaro, creatore e pilota dell'aerostato, cambia rapidamente idea e punta a rubare la corona di diamanti che si trova sulla “casa nel cielo”.

E' di carattere assai irascibile, come dimostra il suo prendere per il bavero Happy Lou che lo ha definito “ladruncolo” (pag. 212), o il suo prendere a pugni il malcapitato Slim, entrato nel saloon per avvertirlo dell'arrivo dell'aerostato (pag. 213), o il suo gettare dal pallone gli amuleti portati dal superstizioso Happy Lou (pag. 234).

E' anche assai pericoloso, il barbuto occhio-di-vetro: spara a Zagor nel saloon della “ghost town”, ferendolo alla tempia (pag. 224); gli spara di nuovo, con minor fortuna, sulla “casa nel cielo” (pag. 258); disarmato da una scurata, rifila comunque due pugni al nostro Eroe, lo solleva come un fuscello e lo avrebbe gettato dalla rupe se non fosse intervenuto Icaro (pag. 259); dopo di che, finalmente, si becca la tanto attesa sfilza di pugni dal parte del Nostro, che lo mettono definitivamente fuori causa.

Lanciato a mo' di zavorra dall'”Excelsior”, finisce a mollo nel fiume sottostante, da dove promette vendetta, tremenda vendetta (pag. 269).

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Happy Lou è il classico tipo il cui nome non corrisponde all'aspetto. Vestito di nero come un becchino, faccia scavata, superstizioso come pochi, pensa sempre il peggio.

Si pone dubbi sul piano di OEJ di rapinare una banca e viene minacciosamente preso per il bavero dal suo boss (pag. 212); la spara grossa quando dice che Cico ha tutta l'aria dello jettatore (pag. 216, ); abbatte Zagor con un bastone, ponendo fine allo scontro nel saloon del villaggio abbandonato (pag. 224).

Porta gli amuleti a bordo dell'”Excelsior”, ma OEJ glieli butta giù (pag. 234); a giochi fatti, rinfaccia al suo capo che proprio quel gesto ha causato il fallimento della rapina alla “Casa nel cielo” (pag. 265).

Nello scontro con Zagor sulla rupe dove vivono i due frati, viene prima preso per il collo e poi rimedia un pugnazzo che lo mette definitivamente ko (pagg. 257-258). Insieme a OEJ, viene usato come zavorra e scaraventato in acqua per consentire all'”Excelsior” di prendere quota (pag. 268).

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Gli altri due componenti della banda del Guercio – Slim e Bart - sono un po' più anonimi.

Slim potremmo definirlo come “quello che le prende”.
Di guardia all'esterno del saloon nella “ghost town” dove la banda sta progettando il nuovo colpo, entra di corsa nel locale per avvertire dell'arrivo di Cico a bordo della mongolfiera ma rimedia due cazzottoni da parte di OEJ (pag. 213), che gli rimprovera di non aver svolto il suo compito di sentinella. Entra di nuovo di corsa nel saloon per avvertire il capo dell'arrivo di Zagor e Icaro (pag. 217), ma stavolta nno viene preso a pugni.Invita Zagor a entrare nel saloon, dove i suoi complici gli tendono una trappola (pag. 220). Nella rissa che ne consegue, viene sollevato da Zagor, lanciato sul tavolo da gioco e si becca in testa proprio la roulette (pag. 223).
Gioca a carte con il socio Bart mentre Zagor e Cico sono prigionieri nel saloon, ma quando lo Spirito con la Scure riesce a liberarsi, si becca un altro pugno, che lo mette definitivamente fuori causa (pag. 242).

Bart, a differenza del suo socio Slim, riesce a rifilare un paio di botte non trascurabili al nostro Eroe prima di essere messo anche lui fuori causa. Lo vediamo nel saloon intento a discutere i piani per la nuova rapina con OEJ e Happy Lou; anche lui esprime qualche dubbio sul progetto del boss (pag. 211).
E' lui che scopre il pallone precipitato sul tetto del saloon (pag. 214); chiede a Cico se non sia uno sbirro (pag. 215).
Quando Zagor e Icaro arrivano nella “ghost town”, Bart è pronto a eliminarli con la pistola, ma viene fermato da OEJ (pag. 218); e quando il Nostro entra nel saloon è pronto a dargli una legnata in testa (pag. 221). Nel parapiglia che ne consegue, viene colpito da un pugno di Zagor, sollevato e lanciato (pagg. 223-224).
Quando Zagor invita Icaro a non prestarsi al gioco dei malfattori, è ancora Bart a colpirlo col calcio della pistola (pag. 233).
Di guardia ai due prigionieri, gioca a carte con Slim; un po' ingenuamente, offre un sigaro a Cico e non si accorge di nulla quando questi brucia le corde che tenevano stretti i polsi di Zagor.
Come l'amico, si becca poi un pugnazzo zagoriano e viene da Cico debitamente legato (pag. 242).

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Gelsomino e Serafino sono i due frati che vivono da veri eremiti sulla “Casa nel cielo”; compaiono in sole 16 pagine, ma lasciano il segno.
La loro ingenuità me li fa avvicinare un pochino a Smiling Joe. Non violenti, assolutamente non attaccati al denaro, vivono della generosità di indiani convertiti e coloni della zona.

Ricevono Zagor reduce dalla faticosa scalata della rupe, e, vedendolo un po' malconcio, gli offrono unguenti e infusi (pag. 250). Quando Zagor li mette in guardia dal rischio di furto della preziosa corona, l'ingenuità delle loro reazioni fa si che il Nostro definisca il loro ottimismo come “granitico e indistruttibile” (pag. 251).

Invitano Zagor a non ricorrere alla violenza (pag. 252) e, quando il nostro Eroe piglia a pugni OEJ, Serafino invita il fratello a chiudere gli occhi per non vedere una scena di “ripugnante violenza” (pag. 262); ma il consiglio non è seguito alla lettera, tanto che quando Zagor mette ko l'avversario, a Serafino scappa un: “Bel colpo Zagor! Lo hai messo a terra!” (pag. 263, ).

Al momento dei saluti, dicono che non si dimenticheranno di Zagor, del suo coraggio e del suo altruismo; il Nostro, a sua volta, ringrazia i due frati per avergli “...rivelato due tesori che credevo ormai scomparsi dall'animo umano: la fiducia e la serenità!” (pag. 264, ... Va beh, dai, un po' di buonismo nolittiano ci sta ogni tanto...)

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Larry e Burnett/Kurawa sono i due villain della seconda parte della storia.

Cacciatori di Cincinnati, hanno il colpo di cu...fortuna di trovare casualmente un giacimento di oro nella grotta denominata “gli occhi della terra”.
Quando una tribù di Honiasont stabilisce il proprio accampamento proprio sotto la grotta, i due non sanno bene come fare per salvaguardare il loro tesoro; poi Burnett partorisce un azzardato ma efficace piano e prende le vesti dello stregone Kurawa, mentre Larry rimane nella grotta a scavare.

Dei due, la carogna più grossa è senza dubbio Burnett/Kurawa, che non esita a eliminare gli intrusi che capitano nella zona, facendoli precipitare all'interno della grotta.

Larry si dimostra enormemente ingenuo quando abbocca allo stratagemma che si inventa Zagor (ossia che le pepite non siano di vero oro) e, minato nella psiche da mesi di vita sotto terra, spara al socio Burnett.
Quest'ultimo, in punto di morte, chiede a Zagor se fosse vero che le pepite non erano di vero oro; ottenuta la smentita, dichiara di morire felice in quanto ricco (pag. 53, vol. 14 CSAC).

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Al campo Honiasont, dove Zagor, Cico e Icaro atterrano rovinosamente a bordo dell'”Excelsior”, facciamo la conoscenza anche del gran capo tribù.
Visibilmente un po' sovrappeso, si dimostra persona più ragionevole del feroce Burnett/Kurawa, tanto che, una volta che lo Spirito con la Scure ha dichiarato la propria identità, impedisce allo stregone di sferrargli un colpo di tomahawk (pag. 29, vol. 14 CSAC).

Chiudiamo la carrellata dei personaggi di questa lunga storia citando il soldatino inesperto e sfortunato, incaricato di portare a Zagor un messaggio da parte del comandante di Fort Morgan.
Gli capita veramente di tutto: finisce nella trappola di un cacciatore, è inseguito da un puma, rischia lo scalpo con tre giovani Pequot, sfiora l'annegamento gettandosi avventatamente in un fiume.

Samuel Hart, infine, è il comandante di Fort Morgan che invita Zagor al forte per assistere agli esperimenti di volo del Barone Icaro La Plume.

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Per quanto riguarda i disegni di Ferri, mi sono sembrati ottimi (perchè molto ben caratterizzati) Icaro, One-Eyed Jack, Happy Lou, Gelsomino e Serafino.

Buon effetto comico delle espressioni di Cico sia quando cerca di mettere in pratica le teorie del prof. Gordoff (pag. 162, vol. 13) sia quando deve fumare il sigaro offertogli da Bart (pag. 239).

Curiosa l'espressione di Zagor stressato da Cico quando tenta di schiacciare un pisolino (pag. 155); classica l'espressione dello Zagor furioso e minacciante vendetta (pag. 231). Di Zagor da segnalare anche lo sguardo fiero al palo della tortura al campo Honiasont (pag. 29, vol. 14) e l'espressione minacciosa, accentuata dalle ombre sul viso, nei confronti di Burnett/Kurawa (pag. 39).

Detto che l'ornitottero di Icaro mi ha ricordato subito il film “Quei temerari sulle macchine volanti”, è molto ben riuscita la scena dell'incontro di Cico sulla mongolfiera con lo stormo di uccelli.

Il tratto ferriano, in linea con gli sviluppi della storia, diventa comunque più cupo nella seconda parte della vicenda.

Da segnalare, infine, che Happy Lou e Burnett/Kurawa appaiono visibilmente sulle copertine degli albi mensili “Clark City” e “I cacciatori di uomini”, storie con cui i suddetti non c'entrano un fico secco...

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Per concludere: questa storia mi è piaciuta parecchio. Non ha particolari contenuti di drammaticità ma colpisce per la sua leggerezza, intesa non come assenza di contenuti ma come capacità di sviluppare la trama in modo naturale, con abbondanza di toni comici senza che questi siano mai fuori luogo, capacità di offrire una lettura scorrevole ma sempre avvincente e con personaggi ottimamente tratteggiati. Insomma, un Nolitta “light” in stato di grazia .
Per questo, pongo questa “Zagor Attacks” al 2° posto in graduatoria, alle spalle dell'Avvoltoio.

Aggiornamento classifica prima centuria zagoriana:

1. L'avvoltoio (Nolitta-Ferri)
2. Zagor attacca (Nolitta-Ferri)
3. L'isola della paura/Sulle orme di Titan (Nolitta-Ferri)
4. L'inferno dei vivi (Nolitta-Ferri)
5. Ombre! (Nolitta-Ferri)
6. La furia di Zagor (Nolitta-Ferri)
7. Le jene del mare (Nolitta-Ferri)
8. Gli adoratori del sole (Nolitta-Ferri)
9. Iron-Man (Nolitta-Ferri)
10. I mercanti di schiavi (Nolitta-Ferri)
...

[wakopa]

[AAHHYAAAAK]

161 tavole e un terzo di Nolitta e un magistrale Ferri (anche se l'occhio di vetro di One Eyed Jack alla prima apparizione non l'ho percepito). Nolitta continua a sfornare personaggi mitici che ritorneranno più volte nel corso della serie, carichi non solo di pathos, ma anche intrisi di comicità.
La storia inizia, manco a dirlo, con Cico: Zagor vuole riposare e gli dà fastidio il suo vociare poetico. Quando si arrabbia, per poco non ascolta un dettaglio importante, ovvero un soldato che scappa da degli indiani. Questi sono pequot e, almeno due, si fermano riconoscendo il classico urlo dello Spirito con la Scure. Il terzo, Piccolo Lupo, è l'unico che vuole fronteggiarlo, ma il trio viene messo ko. Il soldato intanto si è appollaiato su un albero e si tuffa nel vorticoso fiume perché gli è caduto il cappello. Recuperato a fatica cappello e soldato, questo gliele promette al destinatario della lettera per tutte le peripezie affrontate; sì, perché la lettera era custodita nascosta nel cappello, ecco perché era così importante il copricapo. Zagor, divertendosi, dice che il destinatario della lettera è lui stesso. È un semplice invito a Fort Morgan (conosciamo un nuovo forte della serie) da parte del capitano Samuel Hart per conoscere uno scienziato che sperimenta macchibe per volare (e sinceramente non capisco tutta questa segretezza della lettera...) Arrivati al forte, conoscono lo scienziato, il barone Icaro La Plume, che sperimenta varie macchine che si concludono con le cadute a terra (non per niente si chiama Icaro ) ma senza provocare danni. Gli rimane un ultimo volo, quello dell'Excelsior, un aerostato. Cico, in cerca perenne di cibo, si arrampica sull'aetostato per rubare le provviste dell'imminente viaggio. Buttando una bottiglia giù, colpisce un viandante e inizia con lui una battaglia a suon di sacchetti di zavorre. Arrampicandosi a sua volta, l'uomo cade perché cico spezza le corde della scala, ma a sua volta, taglia la corda che tiene l'aerostato e il messicano spicca il volo. Qui mi fermo oer una digressione. Intanto il barone domanda a Zagor se conosce un certo Leonardo da Vinci e ottiene risposta negativa, "È forse qualcuno che abita da queste parti?" Al giorno d'oggi avrebbe citato tutta la sua biografia con linguaggio wikipediano : Soprattutto, quando Cico gli domanda se davvero crede che in futuro l'uomo potrebbe volare, Zagor risponde che non lo crede e: "Ma io sono solo un ignorante uomo dei boschi e non voglio esprimere giudizi su problemi che non sono in grado di capire."
Tornando alla storia, Cico cade in una ghost town (senza nome), dove una banda di rapinatori escogita un colpo. La banda è formato da One Eyed Jack, il capo, "Happy Lou", Slim e Smart. Sembra una banda d'impiastri, però, e le battute si sprecano: la tensione di una cattura viene addolcita da battute ironiche. Piovuto dal cielo il messicano cade nel tavolo occupato da loro e viene catturato. Anche Zagor e Icaro La Plume vengono catturati, raggiunto l'aerostato dopo aver calcolato il vento (scena comica in mezzo con due indiani che hanno visto il passaggio del mezzo, ma hanno idee diametralmente opposte su direzione e forma dell'oggetto). Capito che il barone può aggiustare e pilotare l'aerostato, il capo della banda lo assolda sotto ricatto e alza il tiro: non più una banca, ma una corona di diamanti che cinge il capo di una statua nella casa del cielo, una cappella situata su una colonna a mo' di collina naturale. One Eyed Jack e "Happy Lou" con il barone partono, seguiti su una zattera costruita da Zagor e Cico, dopo essersi liberati con il messicano che, con un sigaro dato come desiderio di prigioniero, brucia le corde che tenevano legate le mani dell'amico. Arrivati sul pennone prima dei delinquenti, Zagor a mani nude inizia la scalata e, una volta arrivato in cima, Ferri ben rappresenta la fatica fatta per l'impresa. Nella casa del cielo abitano due padri, Gelsomino e Serafino, che assistono Zagor e rifiutano di comprendere la violenza quando arriva l'aerostato. Ripartiti con il colpo sventato, Nolitta non conclude così la storia, ma ci aggiunge un pezzo. Sull'aerostato c'è troppo peso e buttano in un corso d'acqua i due banditi (si conclude così la prima apparizione di One Eyed Jack). Tuttavia, il peso continua a essere eccessivo e l'aerostato rovina su un totem in un campo degli honiasont (descritti come gente pacifica, ma li abbiamo già visti nella serie e sono cannibali...) Zagor, Cico e Icaro La Plume vengono legati al palo della tortura e lo stregone Kurawa, quando capisce che ha di fronte lo Spirito con la Scure, lo invita a entrare in una caverna e a uscirne dall'altra parte, cosa mai riuscita a nessuno. Come prova di coraggio, Zagor chiede che anche lo stregone lo accompagni. Nella caverna si scopre che Kurawa in realtà è un bianco di nome Ricky Burnett e, spalleggiato dal complice Larry, uccide tutti quelli che entrano nella caverna. In passato, i due complici capirono che quel luogo era pueno d'oro e, quando arrivarono gli indiani, Burnett si travestì da stregone e venne accettato dagli honiasont. Zagor usa uno stratagemma: visto l'oro e il compirtamento dei due, si mette a ridere dicendo che non è oro (invece lo è davvero). Larry perde la testa: ha due colpi nel fucile e li spara uccidendo il complice, poi si scaglia contro Zagor, ma finisce nel crepaccio (tema importante, la pazzia per l'oro).
Una storia veramente ben fatta, anche se non ancora da golden age. I pwrsonaggi stanno diventando veramente importanti e caratterizzati, i racconti si allungano, dando alla narrazione maggior respiro, e a non circoscrivere le gag solo come delle gag
Voto: 7 pieno
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[ElEmperador]

What good memories with those old good true stories…
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E M P

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[Doc Lester 1975]

Devo ammettere di non aver mai subito il fascino dello "Zagor preistorico" ed ho sempre posto in La preda umana o nella Casa del terrore l'inizio della "mia" saga, quella che conosco a memoria (diciamo dal numero 30 appunto fino al Rakosi di Castelli).
Ma le recensioni di Kanoxen60 e di Aahhyaaaak, unite all'entusiasmo sempre manifestato da ElEmperador nel commentarle, mi fanno venir voglia di riscoprire ad anni ed anni di distanza questa prima fase.
La ripresentazione dell'Avvoltoio sull'albo celebrativo, in questo senso, è stata illuminante.

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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2

[ElEmperador]

Yes excellent comments of Kanoxen and Aahyaaak.
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E M P

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[AAHHYAAAAK]

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