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SANDY RIVER - SPEDIZIONE PUNITIVA - IL PALO DELLA TORTURA
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Autore Messaggio
Ivan
Zagoriano Expert
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Registrato: 05/05/14 21:04
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MessaggioInviato: Lun Lug 08, 2019 7:36 pm    Oggetto: Rispondi citando



SANDY RIVER

Testi: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Pagine: 285
Anno: 1976

Devo dirlo: se non fosse per lo straordinario finale, questo episodio mi avrebbe dato l'impressione di un Nolitta sottotono rispetto ai suoi ultimi lavori. Finale a parte, contiene comunque dei picchi che lo rendono lo stesso memorabile.

----------

Se ridotto all'osso, il soggetto è piuttosto semplice: un cinico ufficiale cerca facile gloria liberando una donna bianca prigioniera da anni dei Sauk; si scopre però che la donna aveva scelto volontariamente di far parte della tribù.
Anche gli elementi di base sono un insaccato misto di ingredienti "affittati" altrove: in primis, il film SOLDATO BLU (di cui qui Cinzia Bradmayer fa le veci di Candice Bergen), poi il maggiore Raskin sembra la versione nolittiana del generale Custer, ed anche la sequenza col mercante Blondie Dillman ricorda molto quella con Whalpole in MOHICAN JACK.
Nolitta inserisce tuttavia anche varie note di colore che rendono movimentata la scarnezza della trama, come il saggio sergente Hackman (contraltare del fanatismo di Raskin), Blondie Dillman, e il fiero sakem Wanattah.

Lo svolgimento è lento...o meglio, rallentato anche rispetto alla tipica lentezza nolittiana, come se il Sergione volesse valorizzare al massimo i pochi elementi presentati. Ecco allora che un soggetto composto da 4 elementi viene portato a quasi 3 albi dilatando i tempi narrativi...ma senza mai veramente annoiare. E' solo dopo parecchie riletture che si nota una certa staticità in alcune sequenze, che forse potevano essere compattate o trasposte in modo più dinamico.

Da notare che, come in ARRESTATE BILLY BOY, Nolitta esclude Cico dalla vicenda principale, che viene portata avanti dal solo Zagor. Ciò probabilmente per non sminuire il livello di drammaticità di questo episodio con delle gags fuori luogo.
In compenso, all'inizio ci regala una lunga gag-prologo di ben 40 pagine (la celebre "Cupido's House"), che per quanto slegata dal filo della trama è una delle migliori di sempre.
Nell'occasione ci viene presentata la bellissima moglie di Trampy, Beatrice, che permette allo specialista Donatelli di sfoggiare la sua consueta maestria nel riprodurre la delicatezza dei tratti femminili:


Cinzia Bradmayer è davvero un bel personaggio. Attraverso di lei Nolitta espone scampoli della sua filosofia filo-pellerossa.


Curiosamente, la scena dello scontro tra i guerrieri Sauk e l'esercito è lasciata solo suggerita (da qualche sparo in lontananza e dai resoconti dei superstiti che tornano al campo), mentre invece la successiva incursione dei soldati nell'accampamento è mostrata in tutta la sua crudezza, dove senza mezze misure si vedono i militari sparare su donne e bambini indifesi.

L'unica nota consolatoria in mezzo a questa tragedia, è il pestaggio di Raskin da parte di Zagor...ma è una soddisfazione di breve durata, poiché viene subito arrestato senza che il suo intervento possa fermare il massacro.


Didascalie
Mi ripeto un'ultima volta, poiché so già che è un parlare al vento...Comunque la soppressione delle didascalie dalle narrazioni moderne è un vero delitto. La suggestione che si può ottenere tramite un utilizzo coscienzioso delle didascalie non è sostituibile in nessun altro modo.
Un esempio fra i tanti:


LA PERLA:
Manco a dirlo, la vendetta finale di Cinzia Bradmayer. Quasi di sicuro è la sequenza che salta subito alla mente pensando all'episodio SANDY RIVER.
Da elogiare il COME Nolitta ha costruito le premesse al fine di rendere indimenticabile quella sequenza:
Il finale lascia presagire una totale sconfitta dei "buoni": i Sauk sterminati, Zagor in prigione, Raskin encomiato e promosso a colonnello...Insomma, l'amarezza regna suprema, con una pregnanza quasi fastidiosa. Finché, dal nulla, sbuca Cinzia a ripristinare la giustizia nel modo più diretto possibile.

Da notare che nel corso della scena Nolitta non fa pronunciare alla ragazza pompose frasi di vendetta, e il suo viso resta sempre impassibile. E' un atto eseguito con una freddezza agghiacciante; tra uno sparo e l'altro c'è pure il tempo di mettere delle vignette di rallentamento che sottolineano l'estrema calma con cui Cinzia compie l'attentato. Una magistrale fusione tra testi & immagini. Applause


Insolita la chiosa, che lascia in sospeso il destino di Cinzia e le azioni di Zagor. E secondo me è giusto così; la storia chiude su un forte climax, lasciando i dettagli del futuro processo contro Cinzia all'immaginazione del lettore. (In questi tempi di revisionismo selvaggio, mi aspetto pure che a qualche rovina-ricordi venga lo sghiribizzo di voler mettere una pezza a questo magnifico finale aperto. Sarebbe davvero l'ultima goccia.) Pray



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Storia: 8
Disegni: 7,5
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joe7
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MessaggioInviato: Lun Lug 08, 2019 8:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

errore

Ultima modifica di joe7 il Lun Lug 08, 2019 9:11 pm, modificato 1 volta in totale
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Lug 08, 2019 8:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Monumental Ivan Applause Applause Applause Applause
This story is among my favourites for its strong pro native american behaviour exposing the genocidary acts of the american invaders...
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joe7
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MessaggioInviato: Lun Lug 08, 2019 9:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottima recensione, Ivan! Di solito non scrivo e mi limito a leggere da molto tempo, ma un paio di osservazioni devo metterle qui.

Sandy River è una delle storie più amare di Nolitta ed è una di quelle che amo di meno. Ma è raccontata comunque in modo magistrale, come ha sottolineato Ivan.

E' una storia - come Billy Boy - totalmente incentrata a favore degli indiani, condannando gli uomini bianchi senza appello, mostrando con dovizia di particolari solo i loro massacri e nascondendo quelli della controparte.

Lo stesso Zagor, caso raro, per la maggior parte della storia, ha un vestito indiano e non il suo normale costume. E' una soddisfazione vederlo pestare Raskin, OK, ma dà nello stesso tempo un effetto straniante vederlo senza la sua divisa.

Questo fatto di Zagor vestito da indiano comune mostra chiaramente il suo essere totalmente dalla parte degli indiani ed è sicuramente efficace. Questo toglie però la neutralità del personaggio e diminuisce la sua importanza. Dal punto di vista semplicemente visivo, senza la sua casacca rossa, Zagor si staglia poco sugli altri.

E' una cosa chiaramente voluta da Nolitta, ma elimina quasi il protagonista dalla storia, dando risalto a Cinzia Bradmayer, la vera "Zagor" della storia.

La sua azione "alla garibaldina", in cui Cinzia spara senza aver mai fatto pratica prima (dubito che sia stata una pistolera), sistema Raskin, ma toglie definitivamente la possibilità di un vero confronto tra Raskin e Zagor, che Nolitta non ha voluto fare, visto che in pratica tutta la storia tende a questo finale.

In sostanza, Raskin qui fa la fine dello scarafaggio schiacciato in un attimo, diventando un personaggio completamente negativo, un demone da scacciare. Una cosa insolita in Nolitta, abituato a fare dei personaggi in parte buoni e in parte malvagi.

Infatti, Raskin diventa un cattivo indecifrabile, il male puro, totale, assoluto, invincibile: più volte dicono a Zagor che Raskin è un avversario troppo forte per lui, che bisogna stare attenti con Raskin, eccetera. In sostanza, la sola presenza di Raskin schiaccia Zagor come mai nessuno aveva fatto prima. Con tanto di baffi e barbetta alla Mefisto, Raskin è il personaggio perfetto da odiare.

Nel lettore però, più che Raskin, resta in mente proprio il personaggio di Cinzia, che in pratica è la vera protagonista della storia. Qui, come in altre storie (Tigre, Arrestate Billy Boy, Libertà o morte) Zagor fa solo la parte dello spettatore impotente.

In "Sandy River" e simili, Nolitta fa una sua personale storia autoconclusiva, che non può fare in un numero speciale tipo la Collana Rodeo, anche perchè fin troppo amare per quel genere di collana, che trattava di avventure in cui il personaggio risolveva la situazione. Una eccezione è il suo "L'uomo del Texas", che ha

(spoiler)

appunto un finale tragico (fine spoiler):

ma in quella collana ci poteva stare.

Quindi ha trasferito queste "storie autoconclusive amare" sulla serie di Zagor, forzando un pò la mano al personaggio, che, da protagonista, diventa spettatore.

L'estraneità di queste storie nel contesto zagoriano - anche se molto amate - è stata sempre comunque avvertita dagli appassionati, che le hanno considerate come una specie di trilogia-quadrilogia a sè stante.
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wakopa
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 9:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
(In questi tempi di revisionismo selvaggio, mi aspetto pure che a qualche rovina-ricordi venga lo sghiribizzo di voler mettere una pezza a questo magnifico finale aperto.

intanto come saprai nelle ristampe hanno messo dei baloons nell'ultima splendida vignetta muta Brick wall Sad

poi tocca pure leggere che questo tipo di storie siano fuori contesto Rolling Eyes
pero' evidentemente hanno ragione loro,dato che B&B ci hanno inondato di bimbominkismi Laughing
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Walter Maddenbrook
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 11:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Forse per la prima volta, non mi rispecchio nella recensione di Ivan sui livelli abituali (tipo almeno il 95%), sopratutto nella sua valutazione globale, nella importanza di fondo che darebbe a questa storia nella gerarchia zagoriana.
Per me è infatti una delle più belle in assoluta, ed è sempre stata una delle primissime che ho consigliato ad ogni neofita che mi ha chiesto come avvicinarsi al personaggio.
Da un punto di coinvolgimento emotivo la considero da 10 senza dubbio, poi su un piano più tecnico possiamo disquisire.
Ora non ho tempo di approfondire, riprenderò poi perché non posso lasciarmi sfuggire l'occasione.
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Kramer76
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 11:33 am    Oggetto: Rispondi citando

Walter Maddenbrook ha scritto:
Da un punto di coinvolgimento emotivo la considero da 10 senza dubbio, poi su un piano più tecnico possiamo disquisire.


"poi su su un piano più tecnico".... sembra che stiamo a parlare di un piano regolatore generale
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 12:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per me una storia dimenticabile. Un guizzo finale, peraltro non originalissimo, non basta a redimerla... Belli invece, come sempre, i disegni. C'è il "vero" Zagor. Ma qui si sfonda una porta aperta...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 8:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

Wakopa e Walter... Applause Applause Applause
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Super Mark

felipecayetano ha scritto:
se mark fosse stato schliemann, una volta scoperte le prime rovine di troia avrebbe ricoperto tutto pensando di aver trovato i resti di un film di pastrone Brick wall
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Ivan
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MessaggioInviato: Mar Lug 09, 2019 9:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Hey Joe! cheers
Post sempre stimolanti. Andiamo subito al sodo:

joe7 ha scritto:
E' una storia totalmente incentrata a favore degli indiani, condannando gli uomini bianchi senza appello, mostrando con dovizia di particolari solo i loro massacri e nascondendo quelli della controparte.

Io credo che qui la posizione filo-indiana di Zagor sia "accidentale"; lui per principio si schiera con le vittime di un'ingiustizia, Bianchi o Rossi che siano.
La riprova sta nel fatto che, quando un piccolo gruppo di soldati si ritrova assediato dai Sauk, Zagor accorre in loro aiuto poiché in quel momento i deboli erano i Bianchi.
Comunque, al di là degli episodi isolati, non ci sono dubbi che in questa storia la parte della vittima la fanno i pellerossa, quindi non ci sono ambiguità sulla posizione presa da Zagor.


joe7 ha scritto:
...Raskin è un personaggio completamente negativo, una cosa insolita in Nolitta, abituato a fare dei personaggi in parte buoni e in parte malvagi. Raskin è un cattivo indecifrabile, il male puro, totale, assoluto, invincibile: più volte dicono a Zagor che Raskin è un avversario troppo forte per lui, che bisogna stare attenti con Raskin, eccetera. In sostanza, la sola presenza di Raskin schiaccia Zagor come mai nessuno aveva fatto prima.

E' vero. Però la cosa ha una sua logica.
Dobbiamo considerare che Zagor è un eroe di stampo "classico", cioé uno che risolve le situazioni menando le mani. Quindi ha sempre bisogno di un bersaglio materiale, fisico, concreto, con cui scontrarsi.

Purtroppo il mero scontro fisico non può fare molto contro gli intrighi di Potere e le decisioni prese in una stanza a Washington.
Raskin rappresenta, appunto, un avversario impossibile da sconfiggere a suon di cazzotti, poiché incarna valori astratti come il fanatismo, il pregiudizio, l'ingiustizia legalizzata, la brama di potere fondata sulla sopraffazione dei più deboli.
In breve, Raskin è solo uno strumento; il perverso apparato dietro di lui non può venire intaccato né dai pugni di Zagor né dalle pallottole di Cinzia Bradmayer, poiché non ha una vera fisicità.
Affrontare un Raskin a cazzotti è inutile; ecco perché Zagor – la cui unica arma è la forza fisica – non può fare molto altro che subire gli eventi. Infatti che altro potrebbe fare? Diventare senatore per cambiare la politica del governo americano nei confronti dei nativi? Forse. Ma in quel caso non sarebbe più l'eroe che conosciamo, quello che serve un ideale di Giustizia menando colpi di scure sulla testa dei malvagi.

E chissà; forse è proprio questo uno dei messaggi di Nolitta nel proporci storie come SANDY RIVER: che non tutte le situazioni possono venir risolte opponendo una forza fisica ad un'altra forza fisica. Esistono anche forze più sottili, più subdole, di fronte alle quali un semplice eroe forzuto non può fare granché. Il conflitto Zagor/Raskin ne è un esempio.


ElEmperador ha scritto:
This story is among my favourites for its strong pro native american behaviour exposing the genocidary acts of the american invaders...

Yeah; the plot is clearly inspired from the (in)famous MASSACRE OF SAND CREEK (it appears evident from the title: Sandy/Sand and River/Creek).
It was a pure crime, an overkill without sense. Anyhow, it must be said that the massacre was a personal initiative of the coronel JOHN CHIVINGTON; officially, the US army never authorized that rush (although at the end nobody paid for that crime, nor Chivington). Sad


wakopa ha scritto:
...come saprai nelle ristampe hanno messo dei baloons nell'ultima splendida vignetta muta Brick wall Sad

Shocked
No, non lo sapevo. Non ti chiedo neanche cosa hanno osato schiaffarci dentro; questi "miglioramenti" posticci mi fanno venire l'orticaria.


wakopa ha scritto:
Poi tocca pure leggere che questo tipo di storie siano fuori contesto

Per me, le uniche storie "fuori contesto" sono quelle in cui Zagor non si comporta come lo Zagor nolittiano.
Lo Zagor di questa storia è messo in una situazione particolare, quasi estraniante, ma rimane lo stesso il "vero" Zagor.


Walter Maddenbrook ha scritto:
...non mi rispecchio nella recensione di Ivan, sopratutto nella sua valutazione globale, nella importanza di fondo che darebbe a questa storia nella gerarchia zagoriana.

Ci mancherebbe. La mia valutazione globale su questo episodio è più che altro "emotiva"; è che non mi ci sono particolarmente affezionato quando era uscita (forse per me era una storia troppo "adulta", all'epoca). Think
Dovessi darle un giudizio solo "di testa", allora sarebbe di certo maggiore.


Kramer76 ha scritto:
"poi su su un piano più tecnico".... sembra che stiamo a parlare di un piano regolatore generale

Perché hai resistenze a valutare una storia anche sul piano tecnico, Michele?
Più aspetti si considerano di una cosa, più completo sarà in nostro giudizio finale su di essa. Su questo fatto non si discute, direi. Wink


Ultima modifica di Ivan il Mer Ago 21, 2019 10:45 pm, modificato 2 volte in totale
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AAHHYAAAAK
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MessaggioInviato: Mer Lug 10, 2019 6:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Sì, ma io non ho capito: ti piace o non ti piace? Shocked Very Happy
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Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.
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joe7
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MessaggioInviato: Mer Lug 10, 2019 1:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, Ivan! Hai fatto delle considerazioni interessanti che meritano di essere approfondite:

Ivan ha scritto:
joe7 ha scritto:
E' una storia totalmente incentrata a favore degli indiani, condannando gli uomini bianchi senza appello, mostrando con dovizia di particolari solo i loro massacri e nascondendo quelli della controparte.


Io credo che qui la posizione filo-indiana di Zagor sia "accidentale"; lui per principio si schiera con le vittime di un'ingiustizia, Bianchi o Rossi che siano.
La riprova sta nel fatto che, quando un piccolo gruppo di soldati si ritrova assediato dai Sauk, Zagor accorre in loro aiuto poiché in quel momento i deboli erano i Bianchi.


Infatti parlavo in senso generale. Anche nella "Marcia della disperazione" Zagor combatte contro i Kiowa di Winter Snake.

Volevo solo dire che il fatto di Zagor, vestito da indiano ad un certo punto della storia - circa a metà - fino alla fine, colpisce molto a livello simbolico. Ricorda un pò (spoiler) il personaggio John Dumbar di "Balla coi lupi" che alla fine diventa un indiano a tutti gli effetti.

Ivan ha scritto:

Comunque, al di là degli episodi isolati, non ci sono dubbi che in questa storia la parte della vittima la fanno i pellerossa, quindi non ci sono ambiguità sulla posizione presa da Zagor.


Esatto: nel contesto, sono gli indiani di Wanattah che vengono sterminati senza avere alcuna colpa. Qui non c'è certo ambiguità da parte di Zagor, ma una presa di posizione molto forte verso gli indiani - il vestito indiano - ma assai comprensibile, vista l'atrocità del contesto.

Ivan ha scritto:

joe7 ha scritto:
...Raskin è un personaggio completamente negativo, una cosa insolita in Nolitta, abituato a fare dei personaggi in parte buoni e in parte malvagi. Raskin è un cattivo indecifrabile, il male puro, totale, assoluto, invincibile: più volte dicono a Zagor che Raskin è un avversario troppo forte per lui, che bisogna stare attenti con Raskin, eccetera. In sostanza, la sola presenza di Raskin schiaccia Zagor come mai nessuno aveva fatto prima.


E' vero. Però la cosa ha una sua logica. Dobbiamo considerare che Zagor è un eroe di stampo "classico", cioé uno che risolve le situazioni menando le mani. Quindi ha sempre bisogno di un bersaglio materiale, fisico, concreto, con cui scontrarsi.

Purtroppo il mero scontro fisico non può fare molto contro gli intrighi di Potere e le decisioni prese in una stanza a Washington.
Raskin rappresenta, appunto, un avversario impossibile da sconfiggere a suon di cazzotti, poiché incarna valori astratti come il fanatismo, il pregiudizio, la sete di potere fondata sulla sopraffazione dei più deboli.


E' perfetto, Ivan: hai centrato esattamente il personaggio di Raskin, che è un simbolo, più che una persona.

L'unica cosa "umana" che vediamo in lui è il desiderio di gloria: ma è una cosa appena accennata, superficiale. Non vediamo mai Raskin da solo coi suoi pensieri. Che so, pensieri umani tipo "finalmente avrò la gloria che mi spetta di diritto" o cose simili. No, è un personaggio disumano, cioè, letteralmente, privo di umanità. Di lui si parla solo delle leggi da rispettare, dei regolamenti da eseguire, dei doveri da compiere, eccetera: è una macchina senza sentimenti, più che un uomo.

Ivan ha scritto:

In breve, Raskin è solo uno strumento; il perverso apparato dietro di lui non può venire intaccato né dai pugni di Zagor né dalle pallottole di Cinzia Bradmayer, poiché non ha una vera fisicità.


Infatti, Raskin è il simbolo di un potere che si autoglorifica , si autocomplimenta per il "bene" che ha fatto, senza neanche vedere la realtà.

Non sto dicendo che dare una medaglia o vestirsi da soldato sia un male in sè: lo è invece se si perde il senso della medaglia e della divisa, come in questo caso.


Ivan ha scritto:

Affrontare un Raskin a cazzotti è inutile; ecco perché Zagor – la cui unica arma è la forza fisica – non può fare molto altro che subire gli eventi. Infatti che altro potrebbe fare? Diventare senatore per cambiare la politica del governo americano nei confronti dei nativi? Forse. Ma in quel caso non sarebbe più l'eroe che serve un ideale di Giustizia menando colpi di scure sulla testa dei malvagi.


E' vero: è questa è anche una delle differenze di base tra Tex e Zagor. Oltre ad avere una notevole forza e una grande abilità con le pistole, Tex ha una cosa che Zagor non ha: la sua autorità di ranger, quindi di uomo di legge.

Se metti a confronto "Vendetta indiana" con "Sandy River", il colonnello Arlington praticamente è la copia di Raskin. Tex lo prende a cazzotti, poi lo sconfigge a livello militare, ma soprattutto lo destituisce grazie alle sue influenze sui superiori di Alington e grazie al fatto di essere un ranger, quindi un uomo di legge, la cui autorità è rispettata dai bianchi.

Senza questo, Tex sarebbe stato solo un pistolero, avrebbe avuto praticamente solo le capacità che ha Zagor, pur in modo diverso, e non sarebbe mai riuscito a battere Arlington, nè quello che lui rappresenta.

Inoltre, Arlington stesso fa una fine atroce per opera dell'unica sopravvissuta al suo massacro, Nashiya, che fa la parte di Cinzia Bradmayer: ma qui l'indiana si accanisce contro una persona già sconfitta, non contro un vincente come Raskin.



Ivan ha scritto:

E chissà; forse è proprio questo uno dei messaggi di Nolitta nel proporci storie come SANDY RIVER: che non tutte le situazioni possono venir risolte opponendo una forza fisica ad un altra forza fisica. Esistono anche forze più sottili, più subdole, di fronte alle quali un semplice eroe forzuto non può fare nulla. Il conflitto Zagor/Raskin ne è un esempio.


Sono d'accordo, probabilmente è questo il messaggio di Nolitta.

Anche l'azione di Cinzia Bradmayer, come hai detto, per quanto sia efficace narrativamente, è inutile: in questo modo, il potere malsano e pervertito che Raskin rappresenta non viene sconfitto. C'è solo la soddisfazione di eliminarlo, ma il suo essere simbolo di un male imbattibile rimane.

Inoltre, Cinzia, per quanto siano comprensibili le sue motivazioni, ha commesso un reato: si tratta di omicidio premeditato, una cosa che comporta l'impiccagione o l'ergastolo. Dubito che la testimonianza di Zagor e del suo amico avrebbero avuto una grande influenza nel processo. Al massimo, avrebbero ottenuto la verità sulle azioni infami di Raskin: ma il reato di Cinzia rimarrebbe tale.

Mi ricordo una scena di Comanche, dove Red Dust alla fine uccide il criminale Russ Dobbs, disarmato e quindi incapace di rispondere al duello. E Red viene arrestato, anche se ha ammazzato un criminale. Cioè, usare i mezzi dei criminali ti trasformano automaticamente in criminale. Se è permesso uccidere per legittima difesa o per salvare la vita di altri, non si può uccidere in modo premeditato, a sorpresa. Zagor stesso ha avuto la tentazione di uccidere Billy Boy in modo premeditato alla fine del processo-farsa, ma Cico e Benny lo fermano subito: anche se ci fosse riuscito, questo avrebbe solo aggravato la sua posizione.

Ivan ha scritto:

ElEmperador ha scritto:
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Yes, Chivington has had a trial, anyway; I don't remember if he was dismissed or not.

Ivan ha scritto:

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Mauro Tozzi
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MessaggioInviato: Gio Lug 11, 2019 7:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

La maggior dimostrazione del cinismo di Raskin è quando si rifiuta di andare in soccorso dei soldati assediati dai Sauk nonostante le esortazioni di Zagor: per lui quei soldati erano solo pedine sacrificabili. Rolling Eyes
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cama69
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MessaggioInviato: Gio Lug 11, 2019 8:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
Io credo che qui la posizione filo-indiana di Zagor sia "accidentale"; lui per principio si schiera con le vittime di un'ingiustizia, Bianchi o Rossi che siano.
La riprova sta nel fatto che, quando un piccolo gruppo di soldati si ritrova assediato dai Sauk, Zagor accorre in loro aiuto poiché in quel momento i deboli erano i Bianchi.
Comunque, al di là degli episodi isolati, non ci sono dubbi che in questa storia la parte della vittima la fanno i pellerossa, quindi non ci sono ambiguità sulla posizione presa da Zagor.

Sono d'accordo secondo me hai centrato il bersaglio
Ivan ha scritto:

E' vero. Però la cosa ha una sua logica.
Dobbiamo considerare che Zagor è un eroe di stampo "classico", cioé uno che risolve le situazioni menando le mani. Quindi ha sempre bisogno di un bersaglio materiale, fisico, concreto, con cui scontrarsi.
Purtroppo il mero scontro fisico non può fare molto contro gli intrighi di Potere e le decisioni prese in una stanza a Washington.
Raskin rappresenta, appunto, un avversario impossibile da sconfiggere a suon di cazzotti, poiché incarna valori astratti come il fanatismo, il pregiudizio, la sete di potere fondata sulla sopraffazione dei più deboli.
In breve, Raskin è solo uno strumento; il perverso apparato dietro di lui non può venire intaccato né dai pugni di Zagor né dalle pallottole di Cinzia Bradmayer, poiché non ha una vera fisicità.
Affrontare un Raskin a cazzotti è inutile; ecco perché Zagor – la cui unica arma è la forza fisica – non può fare molto altro che subire gli eventi. Infatti che altro potrebbe fare? Diventare senatore per cambiare la politica del governo americano nei confronti dei nativi? Forse. Ma in quel caso non sarebbe più l'eroe che serve un ideale di Giustizia menando colpi di scure sulla testa dei malvagi.
E chissà; forse è proprio questo uno dei messaggi di Nolitta nel proporci storie come SANDY RIVER: che non tutte le situazioni possono venir risolte opponendo una forza fisica ad un altra forza fisica. Esistono anche forze più sottili, più subdole, di fronte alle quali un semplice eroe forzuto non può fare nulla. Il conflitto Zagor/Raskin ne è un esempio.

Anche qui, secondo me hai centrato la questione. Solo che lo Zagor di Nolitta a mio parere non ha solo forza fisica ma anche una grande intelligenza, basta leggere molti suoi pensieri o discorsi alcuni dei quali veramente memorabili al punto che ancora oggi sono da ricordare.
Però un altro messaggio potrebbe anche essere: nonostante Zagor non può fare nulla contro il sistema egli comunque lotta con tutte le sue forze affinchè lo strumento del sistema paghi le sue colpe e ne rallenti i propositi, nella speranza che con il passare del tempo un nuovo sistema migliore sovverta il vecchio.
wakopa ha scritto:
...come saprai nelle ristampe hanno messo dei baloons nell'ultima splendida vignetta muta Brick wall Sad

Ivan ha scritto:
No, non lo sapevo. Non ti chiedo neanche cosa hanno osato schiaffarci dentro; questi "miglioramenti" posticci mi fanno venire l'orticaria.

Purtroppo è cosi nella tutto zagor è stata fatta questa modifica e se lo vuoi sapere è stata modificata anche la sequenza della morte di masai killer perchè ritenuta troppo scorretta.Sono d'accordo con te, ritengo che siano state due modifiche infelici. Però almeno se ti può consolare da quello che ho letto da più parti, furono volute da Sergio Bonelli e quindi essendo lui almeno aveva il diritto di farle
wakopa ha scritto:
Poi tocca pure leggere che questo tipo di storie siano fuori contesto Rolling Eyes

Ivan ha scritto:
"Fuori contesto"...rispetto a cosa? Rispetto alla visione di autori che vogliono riplasmare la collana su misura della loro convenienza creativa & lavorativa?
In tal caso si creino un loro personaggio chiamato Zogar che vive nella foresta di Blackwood, e auguri di grande successo...ma lascino stare il VERO Zagor, lo Zagor di Nolitta. Che non è nemmeno impossibile da riproporre (gli esempi di "Zagor nolittiano" fatti da altri autori ci sono; e dunque? Che bisogno c'è di rifilarci questo irriconoscibile Zagor-robocop moderno? E' quello, semmai, ad essere "fuori contesto". Poche ciance, gente.) Not talking]

Joe7 quando parlava di fuori contesto si riferiva comunque al contesto Nolittiano, lo Zagor attuale non c'entra nulla nel suo discorso.
Va bene questo è il solito sfogo quotidiano per ribadire in ogni discussione l'inettitudine e l'incompetenza degli attuali autori, anche quando, poverini, non c'entrano nulla nella discussione Very Happy Very Happy Very Happy
Ivan ha scritto:

Ci mancherebbe, la mia valutazione globale su questo episodio è più che altro "emotiva"; è che non mi ci sono particolarmente affezionato quando era uscita (forse per me era una storia troppo "adulta", all'epoca). Think
Dovessi darle un giudizio solo "di testa", allora sarebbe di certo maggiore.

Capisco e anche a me succede la stessa, cosa. Se dovessi giudicarla solo con il raziocino il voto è altissimo ma se dovessi usare il cuore ci sono altre storie a cui sono più affezionato. Forse perchè, e dico forse, avendola letta da adolescente mi rattristò troppo per cui non la rileggevo quasi mai.
_________________
Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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MessaggioInviato: Gio Lug 11, 2019 11:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

joe7 ha scritto:
Cinzia, per quanto siano comprensibili le sue motivazioni, ha commesso un reato: si tratta di omicidio premeditato, una cosa che comporta l'impiccagione o l'ergastolo. Dubito che la testimonianza di Zagor e del suo amico avrebbero avuto una grande influenza nel processo. Al massimo, avrebbero ottenuto la verità sulle azioni infami di Raskin, ma il reato di Cinzia rimarrebbe tale.

Credo, infatti, che questa sia una delle ragioni per cui Nolitta ha lasciato in sospeso il finale.
Narrativamente parlando, a quel punto c'erano ben poche vie di sviluppo: Cinzia Bradmayer ha assassinato a sangue freddo un eroe dell'esercito che, agli occhi delle autorità, aveva solo fatto "il suo dovere di soldato". La testimonianza di Zagor non può cambiare questo fatto. Il destino di Cinzia – pure se al processo le venissero riconosciute tutte le attenuanti possibili e scampasse alla forca – è inevitabilmente segnato, e ben ha fatto Nolitta a risparmiarci i dettagli (che a quel punto avrebbero avuto un mero valore di "resoconto informativo", ma senza nessun ulteriore sviluppo della trama).


cama69 ha scritto:
...lo Zagor attuale non c'entra nulla nel suo discorso.

Ops...Hai ragione, Cama, avevo frainteso l'origine della citazione di Wakopa. Red face Ho corretto il paragrafo.


Mauro Tozzi ha scritto:
La maggior dimostrazione del cinismo di Raskin è quando si rifiuta di andare in soccorso dei soldati assediati dai Sauk nonostante le esortazioni di Zagor: per lui quei soldati erano solo pedine sacrificabili.

Vero, eppure Nolitta riesce lo stesso a rendere la cinica decisione di Raskin "coerente" dal punto di vista militare. (Infatti quella di "dividere le forze nemiche" fu una strategia adottata dagli indiani alla battaglia di Little Big Horn.)
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