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LO SPETTRO DEL PASSATO (39/41)
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Autore Messaggio
Spiritello senza scure
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 12:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mauro Tozzi ha scritto:
...In effetti la storia ha un inizio un po' incerto come se Nolitta l'avesse cominciata senza sapere affatto dove andare a parare. ...


Mah...io questo non lo credo... Think
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Ivan
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MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 2:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mauro Tozzi ha scritto:
In effetti la storia ha un inizio un po' incerto come se Nolitta l'avesse cominciata senza sapere affatto dove andare a parare. Può darsi benissimo che l'idea di far tornare Hellingen gli sia venuta solo in seguito, d'altronde ha sempre detto che il suo modo di lavorare era proprio questo: iniziare una storia senza sapere in anticipo come sarebbe finita e proseguirla affidandosi quindi all'estro del momento. Wink

Ahem...Qui forse non ho compreso bene l'osservazione, comunque ribadisco: nel creare una storia, un autore non può procedere attaccando una scena dietro l'altra in senso cronologico. Fin dalla prima vignetta che leggiamo, l'autore ha già ultimato un iter di costruzione che comprende con chiarezza inizio, epilogo e tutte le scene intermedie.

Quello che stiamo facendo è una semplice ipotesi sul suo lavoro a ritroso: in fase di allestimento, Nolitta può avere prima pensato ad una traccia generica (la serie di attentati con mandante sconosciuto), e dopo può aver deciso che questo mandante era Hellingen...ma la storia come noi la vediamo è GIÀ stata adattata a questa soluzione. Non potrebbe essere altrimenti.

Se Nolitta avesse deciso che il mandante misterioso doveva invece essere - ad esempio - Ben Stevens, di certo il personaggio di Bauer non sarebbe stato uno scienziato. Il resto della prima parte sarebbe poi proseguita allo stesso modo...però mi pare evidente che il Bauer scienziato sia un ruolo costruito su misura proprio per la prevista ricomparsa di Hellingen nel prosieguo della storia. Wink
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One Eyed Jack
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MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 2:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
nel creare una storia, un autore non può procedere attaccando una scena dietro l'altra in senso cronologico


Normalmente no, ma Nolitta ne era capacissimo. L'esempio più palese è "Golden pass", un episodio di Tex, in cui con tutta evidenza l'autore scriveva in attesa dell'ispirazione. Laughing
Ma non penso che sia il caso di questo episodio. Think
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joe7
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MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 3:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sì, credo che Ivan abbia ragione, il Bauer scienziato può essere stato aggiunto a posteriori per giustificare poi l'arrivo di Hellingen. La costruzione di una storia richiede un soggetto base, che credo che Nolitta abbia poi modificato adattandolo all'arrivo di Hellingen (come ho detto, me lo fa sospettare la morte dei personaggi buffi dell'equipaggio di Fishleg, una cosa insolita in Nolitta, e che Ivan aveva fatto notare).

Ci hai azzeccato, guercione! Applause (posso chiamarti così?)
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Carlo_Monni
Iper Zagoriano
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Registrato: 12/06/06 08:35
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MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 4:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Ivan ha scritto:
nel creare una storia, un autore non può procedere attaccando una scena dietro l'altra in senso cronologico


Normalmente no, ma Nolitta ne era capacissimo. L'esempio più palese è "Golden pass", un episodio di Tex, in cui con tutta evidenza l'autore scriveva in attesa dell'ispirazione. Laughing


Verissimo, lo ha confemato lui stesso. Laughing
Nolitta, mi si perdoni il gioco di parole, scriveva spesso a soggetto ma raramente scriveva un soggetto... se per tale si intende una scaletta degli eventi.
Sapeva, in genere, di cosa avrebbe trattato la storia e come sarebbe finita ma quel che succedeva nel mezzo lo decideva man mano che lo scriveva e talvolta cambiava idea nel mezzo di una storia facendole prendere tutt'altra direzione rispetto all'idea originaria.
Suo padre procedeva allo stesso modo e così pure Boselli.
A questo proposito Boselli ha narrato una volta che avendo ricevuto l'incarico di scrivere una storia di Tex per un certo disegnatore e non avendo la più pallida idea di cosa scrivere, buttò giù la prima cosa che gli venne in mente, una sequenza di una ventina di pagine, e solo dopo gli venne un'idea di come proseguire. Shocked Think

Citazione:

Ma non penso che sia il caso di questo episodio. Think


Probabilmente no. Think
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Carlo
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Ivan
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Messaggi: 1043

MessaggioInviato: Lun Set 15, 2014 9:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:
Ivan ha scritto:
nel creare una storia, un autore non può procedere attaccando una scena dietro l'altra in senso cronologico

Normalmente no, ma Nolitta ne era capacissimo. L'esempio più palese è "Golden pass", un episodio di Tex, in cui con tutta evidenza l'autore scriveva in attesa dell'ispirazione. Laughing
Ma non penso che sia il caso di questo episodio. Think

(Nel dubbio vorrei precisare l'ovvio, grande Jack. Pardon se era già chiaro.) Wink
Con “in senso cronologico” mi riferivo al concetto che avevo sottolineato: “la storia per come la vediamo noi lettori”, cioè nella sua stesura finale, non durante la sua fase di elaborazione da parte dell'autore.
In fase di elaborazione, invece, un autore può procedere col metodo che preferisce...ma già dal semplice fatto che debba calcolare il numero di pagine o i punti di interruzione dell'albo, è chiaro che la prima stesura “istintiva” subisce diversi interventi di calibratura.
Insomma, non è pensabile che Nolitta abbia scritto l'intro di “ODIOper come lo vediamo noi lettori senza che sapesse già dove andare a parare con gli sviluppi successivi. Think

----------

(P.S. by the way):
Un metodo ricorrente di Nolitta nel creare le proprie storie, era quello di pensare a TRE mini-trame indipendenti e poi raccordarle assieme in modo armonico.
Per esempio, anche in quest'episodio è possibile rilevare 3 blocchi narrativi piuttosto ben distinti:
1) La serie di inspiegabili attentati.
2) La caccia alla presunta balena.
3) La parte dopo la comparsa di Hellingen.
Decostruire a ritroso la struttura di una storia di Nolitta non è poi così difficile; il difficile è immaginare di costruire una storia partendo dai soli spunti succitati.
Nolitta aveva questo talento; a lui riusciva naturale raccordare tra loro tre “mini-idee” che sembravano non avere attinenza l'una con l'altra e fonderle insieme in un'unica storia solida e lineare.

Ovviamente nella sua peculiarità di autore c'erano anche altri aspetti caratteristici (i dialoghi, le gag, gli intermezzi filosofici, la definizione dei personaggi...); li si può studiare “tecnicamente” uno per uno, e pure riuscire ad imitarli...eppure, anche riproducendoli tutti insieme, un altro autore non riotterrà mai la stessa alchimia di quelle storie, poichè lo stile di Nolitta era più grande della somma delle sue parti. Bisogna accontentarsi delle buone imitazioni. (O meglio ancora, sforzarsi di non cercare sempre il paragone tra lo Zagor attuale e...uno Zagor che non può più essere fatto in quel modo. Amen.) Angel

joe7 ha scritto:
[...]Il Bauer scienziato può essere stato aggiunto a posteriori per giustificare poi l'arrivo di Hellingen. La costruzione di una storia richiede un soggetto base, che credo che Nolitta abbia poi modificato adattandolo all'arrivo di Hellingen (me lo fa sospettare la morte dei personaggi buffi dell'equipaggio di Fishleg, una cosa insolita in Nolitta)

Non saprei dire se i 3 impiastri dell'equipaggio di Fishleg siano il retaggio di una storia “alternativa” a quella che abbiamo infine letto, Joe; in ogni caso la mia impressione è che Nolitta NON fosse del tutto consapevole dell'effetto che avrebbe provocato al lettore la brutale morte di personaggi così buffi. (Davvero; è un colpo basso, come ammazzare Trampy o Drunky Duck.) Shocked
Di solito Nolitta stava attento ad evitare questo genere di effettacci; in questa storia invece ha deciso così, amen. (E tutto sommato, nel bene e nel male...quello è un episodio quasi unico nella storia del fumetto italiano. Lo Zagor di Nolitta è stato anche questo.) Whistle
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druey
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MessaggioInviato: Mer Set 24, 2014 12:11 am    Oggetto: Rispondi citando

One Eyed Jack ha scritto:


Normalmente no, ma Nolitta ne era capacissimo. L'esempio più palese è "Golden pass", un episodio di Tex, in cui con tutta evidenza l'autore scriveva in attesa dell'ispirazione. Laughing
Ma non penso che sia il caso di questo episodio. Think


Ispirazione che alla fine non gli venne. Infatti se non ricordo male golden pass la sviluppa poi Boselli
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Kramer76
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MessaggioInviato: Dom Ott 19, 2014 10:35 am    Oggetto: Rispondi citando



lo spettro del passato
numeri 39, 40 e 41, testi nolitta disegni donatelli
altra storia sottovalutata, forse sempre a causa dei disegni di donatelli, tendenti all'umorismo (la gag con trampy è addirittura cartoonesca)
lo stile del primo donatelli contamina nolitta e viceversa... vedi la prima ciurma di fishleg oppure hellingen che si spaccia per l'astronomo bauer...
poi però jimmy, rimsky e jean paul vengono spazzati via dal sottomarino verniano, mentre garth viene arpionato in pieno petto dal capitano...
insomma, a me sembra che in questa storia funzioni tutto quello che deve funzionare, è un vero e proprio "cartone animato" zagoriano
da ricordare anche la statuetta di washington usata come arma, zagor palombaro come in "oceano", cico adottato dai mosolopea e fior di zucca
spettacolari le prime due copertine

voto 10


Ultima modifica di Kramer76 il Mer Mag 05, 2021 3:15 pm, modificato 8 volte in totale
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Esploratore Scomparso
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MessaggioInviato: Lun Mar 19, 2018 2:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dopo l'ultima lettura tutta d'un fiato posso dire anche io che questa storia inizia in una modalità western, non preannunciando affatto che tipo di svolgimento possa avere; le gag di Cico sono sempre presenti e divertenti, soprattutto quella dell'astrologo/metereologo/astronomo...
Poi c'è la parte con la baleniera di Fishleg e il suo equipaggio deficiente (parole sue) e il naufragio, e infine si vira sul fantascientifico con il ritorno di Hellingen, come già scritto con il volto troppo caricaturale (perchè quelle occhiaie nere, sembra quasi una maschera da Bassotto).
Però la storia fila bene e diverte, grandi le sequenze alla "20000 leghe sotto i mari", devono aver avuto un bell'impatto sui ragazzini dell'epoca... rimpiango di non averla letta in diretta , penso che verso i 10/12 anni mi avrebbe gasato tantissimo!
Però anche ora è sempre bella e appassionante fino alla fine... un bel primo ritorno del grande nemico di Zagor.
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Spiritello senza scure
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2018 8:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Esploratore Scomparso ha scritto:
...
Però la storia fila bene e diverte, grandi le sequenze alla "20000 leghe sotto i mari", devono aver avuto un bell'impatto sui ragazzini dell'epoca... rimpiango di non averla letta in diretta , penso che verso i 10/12 anni mi avrebbe gasato tantissimo!...


Guarda, almeno per me, è proprio come dici. Da ragazzino vedere le sequenze subacquee dello "Squalus" e di Zagor fu una figata memorabile. Una storia, insieme a Terrore, Solo contro tutti, La preda umana e La casa del terrore che tenevo costantemente sul comodino e che ho consumato nella lettura. Wink
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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 5:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Giusto il tempo di rifiatare con una storia normale (“Prigioniero!”) ed ecco che Nolitta cala il primo asso del suo primo “Triplete”. E, dopo quello di One-Eyed Jack, ecco un altro ritorno, anzi, “il” ritorno per eccellenza. In una storia lunga, in cui è all'opera un disegnatore quasi esordiente, il che conferma che ci troviamo di fronte a un peso massimo della serie, in cui Nolitta nutriva la massima fiducia.

Diciamo subito che la storia mi è piaciuta, perché ci sono i tratti tipici dello stile nolittiano che mi garbano: la comicità cichiana profusa a piene mani ma senza danneggiare i contenuti più drammatici (Ivan ci ricorda che sono ben 8 le gag del messicano, perfettamente inserite nella vicenda Applause ), l'inizio lento, i misteriosi attentati, l'incontro con gli indiani (che rimettono in sesto uno Zagor assai ammaccato, come con i precedenti Tawar e Multi Eyes), un mistero misteriosissimo da svelare, i naufragi sul lago, la presenza di un nuovo comprimario ben caratterizzato, il messicano in genere imbranato ma decisivo nell'azione che cambia le sorti della vicenda.

Di nuovo, qui, il buon Nolitta aggiunge – e che aggiunta – una spruzzatina di qualcuna di quelle che dovevano essere state le sue letture/visioni preferite del tempo: un po' di Jules Verne (lo “Squalus”-”Nautilus”, l'isola misteriosa) e un po' di James Bond (il “mostro dagli occhi gialli e infuocati” come il”drago” del Dottor No; Julius sarebbe stato un nome perfetto per Helly Whistle ).



Insomma, un Nolitta che mixa alla perfezione realismo e fantasia, o meglio, innesta su una trama solidamente realistica spunti di “fiction”, che insaporiscono la trama senza prevalere sui primi.
Uno Zagor Verniano/Bondiano che mi piacerebbe rivedere all'opera a più di 50 anni di distanza. thumbleft
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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 5:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Una strana serie di inspiegabili attentati

Dopo la buffa gag con Trampy (se non erro, la nona della serie), in cui Donat dà il meglio della sua verve comica (vedere i due cani all'inseguimento di Cico, di fattezze tipicamente disneyane), e dopo l'incontro con la spedizione del professor Bauer a Cleveland, la faccenda si fa subito seria, con due attentati in sequenza ai danni dei nostri amici.

Il primo, nella locanda di Cleveland dove alloggiano, si risolve tutto sommato senza troppi danni (a parte le botte prese da Cico) e con l'aiuto (cosa curiosa) di una statuetta di George Washington usata da Zagor per stordire uno dei due aggressori (“Grazie, vecchio George: come sempre, sei stato all'altezza della situazione!Laughing ).

Col secondo, le cose vanno meno bene: dopo il siparietto comico di Cico alle prese con i tre marmocchi di mister Wilkes (ancora un Donat a suo agio con gli intermezzi umoristici Laughing), i Nostri vengono sequestrati da quattro malviventi col volto coperto e con la palese intenzione di ucciderli. L'agguato finisce con Zagor colpito alla testa e scaraventato in un dirupo e Cico che, dopo un calcione nel sedere, lo segue a ruota.
Rimane il dubbio: perché questi tentativi di eliminare i Nostri? Chi è che ce l'ha così tanto con loro?
Il mistero, ovviamente, accresce l'interesse del lettore (che, nel caso specifico, sarei io) Think .
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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 5:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Un intermezzo (allegro ma non troppo) nella Nazione Indiana

Trovati esanimi sul greto del torrente da due indiani Mosolopea, Zagor e Cico trascorrono alcuni giorni presso la tribù di capo Haaruk,



dove Zagor si rimette in sesto grazie alle cure native e Cico ha l'occasione di integrarsi perfettamente negli usi e nei costumi del luogo.ù

Lo vediamo, infatti, in tradizionale abbigliamento indiano (con panza in bella vista... Laughing ) partecipare con grande entusiasmo alla prova delle cinque frecce; riceve addirittura un invito a pranzo (con tacchino e granoturco), che equivale in realtà a una proposta di matrimonio con la dolce Fiore di Zucca Shocked , figlia del fiero guerriero Antor-Ken.

La scenetta nella tenda di Antor-Ken rappresenta una delle vette comiche di questa storia, sia per i dialoghi (prima fra Zagor e Cico, poi quando il messicano chiede ad Antor-Ken di chi fosse lo scalpo che portava appeso alla cintura) sia per i disegni (Donatelli ci mette del suo caratterizzando la povera Zucca come una racchia formidabile). Laughing Laughing Applause Applause

Ma il tempo delle risate è breve, perché subito la trama torna su binari drammatici, con il rischio, molto concreto, di uno scontro tra Mosolopea e Ottawas, provocato dalla presenza di questi ultimi sul territorio di caccia dei primi. Zagor, come di consueto, funge da mediatore e riesce a far stipulare una tregua temporanea, assumendosi il compito di fare chiarezza sulla presenza di un misterioso “mostro” nelle acque del lago Erie.
La presenza degli Ottawas di capo Teseka, peraltro, fa sorgere il dubbio nel lettore che dietro i misteriosi eventi ci possa essere la manina di un vecchio nemico, come in effetti si scoprirà poco dopo. Think

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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 5:55 am    Oggetto: Rispondi citando

Naufragi sul lago Erie

E qui cominciano le avventure acquatiche dei Nostri. Giunti in canoa sull'”Isola della Paura”, posta nel mezzo del Lago Erie, al campo Ottawa trovano solo uno spaventatissimo indiano che, pur di abbandonare la zona, frega loro l'imbarcazione, lasciandoli appiedati. Suggestivo il sopralluogo nei pressi della vecchia base di Helly, dove sono rimasti solo i rottami dopo quella ormai lontana esplosione.

Trovata una canoa indiana malridotta, riescono a rimetterla in sesto alla bell'e meglio e iniziano il pattugliamento notturno sull'acqua. L'oscurità notturna accresce l'atmosfera di mistero e inquietudine, fino al doppio incontro con la cosiddetta “balena”.

Dal primo naufragio i Nostri vengono salvati grazie al provvidenziale intervento del capitano Charles Humbold, detto Fishleg, e dalla sua ciurma di scappati di casa (Jimmy, Jean Paul e Rimsky). Interessante il racconto delle vicissitudini che hanno portato l'ormai anziano cacciatore di balene a battere le acque del Lago Erie, così come divertenti sono le figure dei suoi tre aiutanti.



Dal secondo naufragio si salvano, a fatica, solo i Nostri e il capitano. Peccato scompaiano definitivamente dalla scena i tre improvvisati marinai.
In ogni caso, dopo il secondo naufragio il mistero della balena è svelato e i Nostri sono catturati e portati al cospetto del misterioso ideatore di tutta la faccenda.
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MessaggioInviato: Dom Apr 04, 2021 6:06 am    Oggetto: Rispondi citando

Lo “Squalus” e la base sotterranea

In questa parte di storia sono veramente tanti gli spunti degni di nota: il vero volto del nemico (in realtà io preferivo quello del professor Bauer), un Helly che conferma la sua genialità (però, non chiediamoci come abbia potuto organizzare tutto ciò in poco tempo), sempre pazzoide e megalomane ma con un'enorme voglia di vendicarsi contro chi ha mandato a monte il suo primo progetto (a differenza del primo incontro, qui non offre collaborazione a Zagor, cui, anzi, rifila pure un sonoro schiaffone...).



Zagor drogato da veramente l'impressione di impotenza e la riparazione subacquea di Titan, con Zagor palombaro (da Titan al Titanic di Cameron il passo è breve), è uno dei pezzi forti della vicenda.

Cico, considerato pressoché da tutti una perfetta nullità, sfodera invece il colpo da maestro, la vera mossa risolutiva di una situazione ingarbugliatissima, allungando con acqua la droga destinata a Zagor.
A quel punto, svanito precocemente l'effetto della pozione, il Nostro passa alla riscossa, con scontri, pugni, boati e, infine, arpioni (mi piace che sia Fishleg a mettere fuori causa Helly). L'esplosione della base sull'isola segue un copione classico. Mi pare che, alla fine, tutti gli uomini di Helly, a partire da Donegan, ci lascino le penne.

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