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[kanoxen60]

Nonostante queste leggerezze, la storia dà vita, come ho accennato, a una serie di scambi di persona che ho trovato divertenti, quando non spassosi.

In particolare, vediamo Olaf nei panni di Zagor nella capanna con Cico (pagg. 263-270 del 2° volume, dove, come abbiamo visto, il comportamento di Olaf è inspiegabilmente sopra le righe), il vero Zagor scambiato per Olaf dopo la rapina, nella lotta con il capitano Farrel, e successivamente portato in prigione (pagg. 24-27 del 3° volume), Zagor scambiato per Olaf da Kleber e Simmons (pagg. 39-40), i due sosia di fronte a Cico che non sa riconoscre il vero Zagor (pagg. 44-48, una delle migliori scene della storia, insieme alla lunga scazzottata fra i due sosia, avvenuta poco prima ), Zagor di nuovo scambiato per Olaf da Kleber e Simmons mentre si dirigono a rapinare la banca di Weirton (pagg. 49-51), Olaf scambiato per il vero Zagor dal capitano Farrel, che lo tiene sotto il tiro della pistola (e, stranamente, lo conduce a Weirton anziché a Fort Kadar, pagg. 53-55 e poi 66-67), il vero Zagor che viene ritenuto dall'impiegato della banca di Weirton e dagli abitanti del paese il delinquente che in realtà era Olaf, e per questo tenuto sotto il tiro della pistola, sino alla sua rocambolesca fuga (pagg. 58-59), l'apparizione a Weirton anche di Olaf, il che provoca la completa confusione dei cittadini e del capitano Farrel, che vedono due Zagor e non sanno quale sia quello vero.

[kanoxen60]

Per finire, qualche piccola curiosità:

- il nome del coprotagonista sembra proseguire la tendenza degli Autori a privilegiare nomi di origine non americana, che peraltro risultano facili da ricordare per il lettore. Poche storie prima c'era stato un certo Jgor Tallisky; nella storia successiva arriverà Paulo Sarosi...;

- in occasione dell'esecuzione del piano (un po' strampalato, invero) per l'evasione di Zagor da Fort Kadar, vediamo all'opera un Cico uomo di lettere, visto che alla prima sentinella, che lo scorge mentre tenta di entrare al Forte e gli chiede dove stesse andando, il messicano risponde: “A trovare la mia vecchia nonna, amico! Non mi hai riconosciuto? Sono Cappuccetto Rosso!” (pag. 33 del 3° volume);

- quando Zagor viene tenuto sotto tiro dall'impiegato della banca di Weirton, che crede di vedere il lui l'autore del furto delle paghe di Fort Kadar, lo Spirito con la Scure lo definisce, con un po' di disprezzo, “Mister scribacchino”;

- a pag. 31 Cico parte per andare a liberare Zagor dalle prigioni del Forte portando a tracolla una sacca a frange: la sacca poi sparisce da pag. 34, quando Cico è nel Forte vicino alla finestra della prigione di Zagor, per poi riapparire a pag. 44 con una forma diversa, tipo cartelletta. Dopo di che, la sacca sparisce definitivamente.

[kanoxen60]

In sintesi, come dicevo all'inizio, ho trovato buona l'idea alla base di questa storia, una “commedia degli equivoci” senza troppe pretese ma, nel complesso simpatica e divertente da leggere nonostante le numerose leggerezze di sceneggiatura.

Aggiornamento classifica della prima centuria zagoriana:

1. La foresta degli agguati (Nolitta-Ferri)
2. L'uomo volante (Ferri-Ferri)
3. L'oro del fiume-Corvo Giallo (Ferri-Ferri)
4. I due sosia (Ferri-Ferri)
5. Acque pericolose (Ferri-Ferri)
6. Il totem scomparso (Ferri-Ferri)

[Mauro Tozzi]

E' una sorpresa vederti analizzare per la prima volta una storia di Zagor, Kanoxen. Benvenuto!

Hai deciso di rubare il lavoro a Ivan?
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Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!

[kanoxen60]

[Ivan]

E' sempre una goduria leggere le recensioni vintage di Kanoxen60. Accurata e meticolosa come al solito, bravissimo.

[Esploratore Scomparso]

Storia con il tipico soggetto del sosia utilizzato per loschi fini, a me piace sempre, come quelle di Tex con Proteus.
Questa è gustosa e allegra anche letta al giorno d'oggi, soprattutto quando Olaf Botegosky se la prende con Cico... e menomale che doveva rimanere sul vago per non farsi scoprire!
Belle sequenze anche se un poco "strampalate", ma tutto sommato divertenti; non mi sembra di aver ancora letto il ritorno di Olaf...ci arriverò piano piano...comunque è un bel personaggio!

[AAHHYAAAAK]

Gallieno Ferri, anche qui autore completo, realizza in 70 tavole e due terzi (conteggio sempre gli strilli del numero successivo e i riassunti del precedente) una storia semplice, ma ben congegnata, con colpi di scena, caratterizzando sia in fase di sceneggiatura, sia in fase di disegno, l'incredulità dei protagonisti.
A Forte Kadar, un soldato ubriaco spiffera troppo su un carico d'oro destinato ad un altro forte e due loschi figuri, Kleber e Simons (questa volta i nomi ci vengono presentati per bene) prendono subito la palla al balzo. Saputo che il comandante del forte che nell'albo (bonellide) numero 4 è chiamato semplicemente maggiore, mentre nel numero 5 diventa il capitano Farrel, voglia affidare la scorta a Zagor, trovano un sosia di Zagor e se ne servono. Costui, tale Olaf Botegosky, si sostituisce a Cico come gag: incontrato a rifugio il messicano, è ovvio che possa apparire pieno di contraddizioni: il volere la buona cucina (fuori dalle caratteristiche del vero Zagor), si siede sullo sgabello rotto (appena fatto notare a Cico prima di lasciare la capanna), s'irrita facilmente, beve dell'acido e finisce dritto in una trappola.
Recuperato il carro e con il vero Zagor incarcerato, incolpato proprio da Farrel, anziché fermarsi s'infila in un colpo ancora più grosso, la banca di Weirton. Usando lo stratagemma dei due Zagor, uno da una parte ad attirare tutti, mentre il falso Zagor con i complici fa bottino indisturbato, Zagor, dopo aver messo fuorigioco il sosia, sventa il piano e si riprende la propria identità anche davanti a Farrel.
Cico poco protagonista anche se dà la lima a Zagor per liberarsi dalla cella.
Vediamo le sue gag:
1) si prende il sasso in testa con il foglio illustrativo di Zagor nel carcere del forte
2) penetra nel forte, credendo di aver abbattuto le sentinelle, invece sono i due ceffi a farlo perché la liberazione del Nostro era un loro piano
3)si prende pugni da Zagor (una costante ormai) per far capire chi è il vero Zagor
4) ma non si può definirla gag, Cico dal cuore tenero, si avvicina ad Olaf per asciugargli le lacrime ma viene messo fuori gioco
Gli scontri tra Zagor e Olaf sono imprevedibili, ma Zagor ne esce sempre vincitore (mi sta stufando però che Zagor in ogni storia vede le stelline, marchio di fabbrica del Maestro (manco fosse un personaggio di Street fighter...)

Personaggi principali:
- Kleber
- Simons
- Olaf Botegosky
- capitano Farrel

Luoghi:
- Forte Kadar
- rifugio
- Weirton

Voto: 7/8
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Il milite ignaro dichiara guerra agli Illuminati

Pensa come se non dovessi morire mai, vivi come se dovessi morire oggi.

[Magico Vento]

La storia, secondo me, è un po' troppo breve e si poteva sviluppare meglio.
Come idea è originale, ma nella storia c'è ancora qualche piccola incongruenza (ad esempio come fa Olaf ad attraversare le paludi davanti alla capanna di Zagor?).
I disegni di Ferri sono ancora molto classici, ma comunque più che discreti.
Molto bella invece la copertina.

Storia: 7
Disegni: 7,5