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OCEANO
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Autore Messaggio
ElEmperador
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mar Mag 30, 2017 8:48 am    Oggetto: Rispondi citando

The end of Marcia was drawn by Bignotti but you may be right.
Definitely right for the ot Laughing
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Tobia Sullivan
Iper Zagoriano
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MessaggioInviato: Mar Mag 30, 2017 9:09 am    Oggetto: Rispondi citando

ElEmperador ha scritto:
The end of Marcia was drawn by Bignotti but you may be right.
Definitely right for the ot Laughing


thumbleft
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"Voi siete un uomo generoso e giusto. L'avevo compreso subito, fin dalla vostra prima apparizione al nostro campo, l'altro giorno. Ma io non posso accettare un simile sacrificio che, oltretutto, rallentando la vostra marcia, metterebbe in pericolo la vita di tutti gli altri".

Klain: "La marcia della disperazione"

Testi di Guido Nolitta

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Gianpy
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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2017 8:06 am    Oggetto: La trama completa di Oceano Rispondi citando

Port au Prince...Haiti.. a quel tempo ancora un piccolo e sonnolento villaggio portuale immerso nella natura tropicale, tra il verde smeraldino della giungla ed l’azzurro dell’oceano.
Viuzze polverose e calcinate dal sole, poche lussuose abitazioni in stile coloniale ed una moltitudine di baracche povere e fatiscenti, aggrappate alla densa vegetazione dell’entroterra o addossate al porto. Nei vicoli, tra le ombre secche e dense del soffocante meriggio di un’estate perenne, aleggia l’aroma dolciastro della frutta tropicale che si mescola all’odore salmastro del pesce e del cibo locale.
Gente semplice si muove nel villaggio: prevalentamente pescatori; gente abituata a vivere con poco e di poco, magari di una semplice lotta tra galli.
In attesa di risalire a Nord, Zagor e Cico incontrano casualmente il Capitano Fishleg ed il suo equipaggio e, ovviamente, la mitica nave “Golden Baby”, al momento al servizio di un misterioso personaggio in cerca di un altrettanto misterioso tesoro.
Tale personaggio è Digging Bill, l’inefabbile e inguaribile romantico cercatore di tesori.
Digging Bill riferisce di essere in possesso di una dettagliata mappa indicante il luogo esatto di affondamento di un galeone spagnolo, “L’Esmeralda”, con a bordo un incredibile tesoro in monete d’oro.
Dunque, apparentemente, un’allegra rimpatriata tra amici (Zagor e Cico, Fishleg ed il suo equipaggio e Digging Bill).
Ma qualcuno trama nell’ombra: Hammad l’Egiziano, un losco individuo inchiodato su una sedia a rotelle a causa di una tragica disavventura con degli squali, segue furtivo e minaccioso i movimenti della “Golden Baby” sospettando che l’equipaggio sia alla ricerca del tesoro del “L’Esmeralda”, a cui molti, già da tempo, ambiscono.
Notte su Port au Prince: una luce lunare lattiginosa illumina i vicoli silenziosi del porto, già punteggiati dalle fioche e tremolanti lanterne nelle fumose bettole locali. La calura ha ceduto il passo ad una lieve brezza proveniente dall’oceano. Tra le ombre delle viuzze si muovono gli uomini di Hammad che, con un abile sotterfugio, catturano Digging Bill e Cico. Trasportati entrambi nel quartiere generale di Hammad, i suoi uomini sono quasi in procinto di strappare a Digging Bill il segreto della mappa quando Zagor, gettatosi all’inseguimento dei rapitori, irrompe nel covo dell’egiziano libera gli ostaggi, catturando a sua volta Hammad e trascinandolo sulla Golden Baby.
Zagor propone di salpare immediatamente in direzione del luogo segnalato dalla mappa portando con sé Hammad, per cautelarsi contro eventuali ritorsioni dei suoi uomini.
E così, al primo albeggiare, quando la brezza, a tratti salmastra, anticipa l’afa opprimente, il profilo elegante e sinuoso della “Golden Baby” si stacca dal porto per tuffarsi, perdendosi, nell’oceano smeraldino.
Ma la sorte è maligna: a seguito di un banale incidente, Cico distrugge la mappa del tesoro di Diggin Bill, privando la spedizione delle indicazioni necessario per raggiungere il luogo in cui si è inabissato il galeone.
Ancora una volta è Ramath, che è sempre parte dell’equipaggio, a risolvere la situazione.
Un sole abbacinante, congelato sul mezzodì, un cielo terso, smeraldino e levigato.
A bordo della “Golden Baby” un silenzio irreale, d’attesa, rotto soltanto dal lento e ritmico sciabordare delle onde, dallo scricchiolio degli alberi esposti al vento e dagli striduli versi degli albatros che fendono l’azzurrità con imprevedibili geometrie.
Ramath si pone in contatto medianico con l’anima del capitano del galeone spagnolo ed ottiene le indicazioni, sia pur imprecise, del luogo di inabissamento, subito tradotto dallo spagnolo da Cico.
La Golden Baby risalpa nuovamente e si dirige verso l’area indicata medianicamente da Ramath.
Giunti sul posto, contraddistinto da tre spuntoni rocciosi emergenti dall’oceano, l’equipaggio inizia, a turno, l’esplorazione del fondale alla ricerca del galeone. E’ Zagor a trovarlo, adagiato al bordo di un strapiombo e contenente effettivamente dei forzieri, presumibilmente colmi di monete d’oro.
Nel tentativo di recuperarli, l’antico galeone cade nello strapiombo dopo che solo pochi forzieri sono stati issati in superficie. Meglio poco che niente, comunque.
Ma mentre l’equipaggio festeggia il recupero dei forzieri, ecco sibilare una palla di cannone ed emergere l’inquietante flotta di Capitan Serpente, un anacronistico pirata alla guida di altrettanti ladroni e tagliagole, da anni confinati in quel remoto e sperduto angolo di oceano in cerca del tesoro del galeone spagnolo.
Capitan Serpente danneggia parzialmente la “Golden Baby”, ne cattura l’equipaggio, con tanto di tesoro, e lo obbliga a seguirlo al suo quartier generale, nell’isola di Tortuga, una delle tante isolette dell’arcipelago.
Ma durante il viaggio Zagor, astutamente, si lascia cadere in mare con lo scopo di sottrarsi alla cattura e, possibilmente, fare qualcosa per liberare i suoi amici.
Una sensuale notte tropicale, l’aroma dolciastro ed invitante di una vegetazione densa, misteriosa e lussureggiante, la ritmica risacca del mare, il baluginante e riverberante crepitio dei fuochi sulla spiaggia, le voci sguaiate e minacciose dei pirati... L’equipaggio della Golden Baby sta per essere crudelmente sacrificato da Capitan Serpente ed i suoi uomini: un marinaio è gettato vivo in pasto agli squali e la stessa sorte sta per toccare ad Hammad quando dalla folta vegetazione emerge Zagor che salva l’egiziano e capovolge la partita.
Zagor libera i compagni e, insieme a loro, si asserraglia in una capanna ingaggiando un serrato confronto a fuoco con i pirati.
Ma la situazione ristagna e, per evitare un inutile spargimento di sangue, Zagor propone a Capitan Serpente di sfidarsi ad un duello dal cui esito dipenderà la sorte dei prigionieri.
In un silenzio spettrale e trattenuto, carico di tensione, Zagor e Capitan Serpente si confrontano all’arma bianca e, dopo una lotta senza esclusione di colpi e dagli esiti alterni, Capitan Serpente ha la peggio e, cadendo sulla lama del proprio pugnale, si ferisce mortalmente.
Sapendosi ormai spacciato, negli ultimi istanti di vita, Capitan Serpente chiede a Zagor di aprire un forziere e consentirgli almeno di gioire del suo contenuto, del tesoro per il quale tanto aveva atteso e per il quale sta ora per morire.
Zagor apre un forziere e lascia che l’agonizzante Capitan Serpende affondi le mani nel suo contenuto.
Ma non appena ciò avviene, un ghigno sardonico si dipende sul volto del pirata: il forziere non contiene un tesoro ma delle semplici pietre. Il vero tesoro, si saprà poi, era stato trasportato in Spagna per altra via mentre il galeone, passibile di un attacco piratesco, era stato caricato con semplici pietre.
Ora tutto è perduto: un lungo e costoso viaggio con la prospettiva di essere ripagaati dal tesoro, la Golden Baby danneggiata, mille ostacoli e pericoli. Tutto per niente.
Ma quando tutto sembra perduto, ecco l’offerta di Hammad che, nel corso della tragica avventura, più volte al cospetto della morte, ha avuto modo di ridiscutere i suoi valori esistenziali. Hammad ripagherà il Capitano Fishleg con dollari contanti.
Il sole al tramonto incendia l’orizzonte di un oceano sconfinato ed ancora misterioso.
La “Golden Baby”, con a bordo Zagor e Cico, ritorna a Port au Prince mentre, lontanando, Digging Bill riprende a sognare e a cercare un nuovo tesoro su di una delle innumerevole isole che punteggiano l’arcipelago.
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2017 8:21 am    Oggetto: Rispondi citando

Un soggetto interessante, se ne potrebbe trarre una buona avventura di Zagor, magari con qualche didascalia a supporto, come si usava un tempo...
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



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qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2017 12:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una storia direi discreta, ma certamente non all'altezza di quelle che stanno uscendo ora e che formano la "Nuova Golden Age Zagoriana".
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Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2017 2:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Sab Nov 04, 2017 1:56 am    Oggetto: Re: La trama completa di Oceano Rispondi citando

Gianpy ha scritto:
Port au Prince


Gianpy preferivo le tue mitiche storie del passato (Zagor e la solitudine, Il segreto di Zagor, new life, il fratello di Zagor, scienziati a Darkwood, Zagor e il Seropram Applause , Salvini a Darkwood, Resurrezione, Darkwood fuori dalla UE) questa storiella fa cagare il passo più basso della tua carriera Think
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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MessaggioInviato: Mer Ago 08, 2018 10:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Time to read again this masterpiece the best of the best, in a hot night of august in front of the sea and the wawes...
Pequena Tortuga!
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MessaggioInviato: Ven Ago 10, 2018 8:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 8:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non mi dilungherò molto a descrivere la bellezza di questa storia... basterà dire che è un capolavoro! Molto lunga e piena di personaggi indimenticabili, e avventure e episodi fantastici, uno più bello dell'altro.
Su tutti, l'immersione di Zagor con lo scafandro...sembra davvero di rileggere "Ventimila leghe sotto i mari" !
Poi è Digging Bill è proprio al massimo del suo splendore, in questa storia, e soprattutto nel finale, dimostra tutta la sua "poetica" .
Una storia perfetta che non annoia mai... io la metto tra le migliori di tutti i tempi.
E anche una copertina più bella dell'altra...


Ultima modifica di Esploratore Scomparso il Dom Ott 28, 2018 11:55 am, modificato 3 volte in totale
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MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2018 5:57 pm    Oggetto: Rispondi citando



OCEANO

Testi: Guido Nolitta
Disegni: Gallieno Ferri
Pagine: 389
Anno: 1973

Con OCEANO Nolitta pianta una bandiera (nera) sull'Everest del Fumetto. Se non è la storia migliore di Zagor, è comunque quella che più ne rappresenta la quintessenza: avventura, mistero, magia, ritmo incalzante, personaggi magnificamente tratteggiati, ironia, humor, poesia...e soprattutto, la grande maestria di Nolitta nel dosare tutti questi ingredienti in modo equilibrato, senza che uno stoni vicino all'altro. Una sinfonia perfetta.

----------

PREGI:

Anche qui ritroviamo uno dei marchi distintivi delle storie di Nolitta, ovvero la suddivisione delle trame in 3 tronconi principali ben distinguibili:
1) Il prologo “terrestre” ad Haiti contro Hammad;
2) Le scene marine col ritrovamento dell'Esmeralda e il recupero del tesoro;
3) La sequenza sull'isola dei pirati.

L'episodio consolida la personalità di Digging Bill per come era stata definita in I SEI DELLA BLUE STAR: un simpatico furfante disposto a ricorrere anche a mezzi amorali (mentire e spacciare monete false) pur di perseguire la sua ossessiva ricerca di un tesoro.
La scena finale descrive alla perfezione la sua ambiguità: è un pazzo? Un sognatore? Un imbroglione? Un poeta? Forse tutto questo e nulla; egli è semplicemente...DIGGING BILL!


Memorabile il personaggio di Hammad, una figura nolittiana al 100%.
La sua presentazione iniziale come apparente antagonista dell'episodio si rivela un depistaggio in favore di quello che sarà poi il "vero" nemico all'interno della storia (Capitan Serpente).
Hammad è un personaggio complesso e affascinante, a cominciare dalla sua caratterizzazione fisica: un egiziano (ad Haiti?) col caratteristico fez, privo di gambe e quindi costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Nondimeno, come boss della malavita locale dimostra di essere astuto e crudele.
Rimane impresso il suo stato di euforia quando crivella di colpi uno squalo catturato. Stato di eurforia che replicherà anche più avanti, mentre osserva i marinai della Golden Baby che sparano agli squali per tenerli lontani dagli immersionisti.


La conversione "buonista" di Hammad nel finale non stona affatto; per tutto l'episodio Nolitta ha presentato piccoli dettagli della personalità dell'egiziano che avrebbero poi reso coerente questa sua svolta.

Avvincente lo scontro tra Zagor e Togo, il braccio destro di Hammad, che si dimostra un combattente eccezionale nella lotta corpo-a-corpo.
Questo è il mio ideale di scontro fisico, in cui l'eroe deve sudare e sputare sangue per battere un avversario più forte; quando invece vedo Zagor che sbaraglia frotte di assalitori come fossero birilli, mi piglia l'abbiocco.


Come al solito, nelle mani di Nolitta CICO è sfruttato alla grande.
In questa storia risaltano diverse gag memorabili: quella iniziale del combattimento tra galli, il maldestro tentativo di imitare Ramath nel tendere una fune sospesa a mezz'aria, i confronti con i bizzarri membri dell'equipaggio della Golden Baby...e naturalmente la scena in cui Cico provoca l'involontaria distruzione della mappa. Brick wall

Quest'ultimo episodio è degno di nota, poiché in assenza della mappa la vicenda sembra ormai conclusa, per poi venire riaperta dall'intervento "magico" di Ramath.
In teoria tutta questa doppia sequenza (la perdita della mappa e il successivo rimedio di Ramath) non sposta di una virgola l'andamento della trama, ma il suo svolgimento ha un pathos formidabile. Ancora una volta si evidenzia che il "COME" raccontare ha molta più importanza del "COSA" raccontare – fosse anche una sequenza narrativamente superflua, come in questo caso.

A proposito dell'intervento di Ramath: è da notare il MODO in cui Nolitta gli fa compiere prodigi sovrannaturali.
Come in SFIDA ALL'IGNOTO e L'IDOLO CINESE, pure qui la magia di Ramath è preceduta da un lungo rituale preparatorio, ed anche durante l'esperimento il fakiro dimostra quanto sia faticoso – per lui – eseguire quel tipo di esercizio. Sono tutti dettagli che rendono il lettore partecipe del grande sforzo psico-fisico a cui è sottoposto Ramath per ottenere un effetto "magico" (ben altra cosa rispetto al vedere un mago che evoca fenomeni sovrannaturali con un semplice schiocco di dita. Dal mio punto di vista, il vedere delle "magie" ottenute in quel modo mi fa venir voglia di richiudere l'albo.) Shame on you

Sempre sulla stessa scena: è buffo osservare come Ramath, dopo aver compiuto l'esperimento, cerchi di spiegare all'equipaggio cosa è successo usando parole semplicissime ma senza riuscire a farsi comprendere. Brick wall

Può sembrare un passaggio superfluo...eppure sono le piccole note di colore come questa che caratterizzavano lo stile narrativo di Nolitta.
Quello sopra l'ho usato come esempio, ma l'intera storia (e l'intera produzione di Nolitta) è disseminata di questi dettagli all'apparenza insignificanti, che però conferivano alla narrazione una piacevolezza di lettura irritrovabile in altri fumetti simili. Applause

LA PERLA:
La passeggiata sottomarina di Zagor durante l'immersione con lo scafandro.
Paradossalmente, sul piano narrativo non succede proprio NULLA: per 4 pagine si vede solo Zagor che cammina sul fondo del mare, meravigliandosi come un bambino di fronte a quell'ambiente per lui del tutto nuovo.
Nell'occasione, è da sottolineare la grande maestria di Nolitta nel riuscire a portare il lettore dentro la testa di Zagor; sembra quasi di vivere in prima persona il suo stato di stupore mentre contempla quel mondo sconosciuto.
Sono queste le cose di cui si sente più la mancanza nelle narrazioni moderne, altro che i pim-pum-pam da sbadiglio o i ritorni di antichi nemici puntualmente mai all'altezza delle precedenti apparizioni nolittiane (e chissà perché, eh?)


Per la serie "Come creare un nemico da antologia": CAPITAN SERPENTE.
Curiosamente, questo personaggio entra in scena soltanto a 2/3 della storia e senza alcuna premessa narrativa, sovvertendo i canoni classici della presentazione di un antagonista.
Originale anche la sua caratterizzazione, che lo descrive come un discendente del pirata che affondò l'Esmeralda, il quale aveva votato la propria stirpe al recupero del tesoro.
L'episodio che meglio simboleggia la sua crudeltà è quello in cui, con una noncuranza agghiacciante, spinge un marinaio della Golden Baby in pasto agli squali. Un gesto inutile e gratuito, che tuttavia descrive PER INTERO il personaggio di Capitan Serpente al lettore in poche vignette, senza bisogno di dover dedicare 30 pagine alla descrizione della sua personalità.


Va detto che la scena in cui Zagor soccorre Hammad sul ponte sospeso è realisticamente inverosimile, almeno per come è stata esposta visivamente (A cosa diavolo è attaccata la liana? E come fa un corpo appeso a compiere quel tipo di oscillazione per inerzia?), tuttavia il pathos della sequenza è così forte da indurre a sorvolare su questi "banali" dettagli di Fisica. Rolling Eyes

Intensa la scena in cui un marinaio della Golden Baby ci lascia la pelle in un tentativo di ribellione quasi riuscito.
In proposito, è da notare che il marinaio (mai chiamato per nome) ha chiaramente le sembianze di Zarkoff, che però in episodi succesivi si rivelerà essere ben vivo. Questo mezzo equivoco è dovuto probabilmente alla ristretta gamma di volti dello stile di Ferri, che tendeva a riproporre più volte le fattezze di uno stesso personaggio – sia pur in episodi diversi, ovviamente. Think


La rivelazione che l'agognato forziere contiene soltanto sassi è una fucina di "messaggi" della filosofia nolittiana, ben rappresentata dalle differenti reazioni dei personaggi:
- Capitan Serpente scopre di aver sprecato tutta la propria vita inseguendo un ideale solo illusorio;
- Digging Bill vede sfumare la soddisfazione di aver finalmente trovato il suo primo tesoro;
- Fishleg si ritrova condannato a perdere la propria nave data l'impossibilità di pagare i debiti;
- Per Zagor, invece, non cambia un granché, dato che di quel tesoro non avrebbe saputo cosa farsene; a lui rimane l'arrichimento dato dall'aver vissuto una avventura straordinaria.
Come ha scritto Joe7, la filosofia di Nolitta è una "poetica del fallimento", in cui gli obiettivi meramente materiali sono destinati a venire delusi mentre gli idealisti riescono, tutto sommato, a trovare "tesori" anche nelle situazioni più grame.


Una parentesi sulle DIDASCALIE.
Vorrei proprio sapere chi è il genio che ha decretato che l'uso delle didascalie nei fumetti sia "poco moderno". Quel tizio meriterebbe di essere bastonato con dei cactus mentre si legge le didascalie di OCEANO o di un fumetto di Robin Wood: senza di esse, queste opere perderebbero gran parte del loro fascino. Pray
Va da sé che le didascalie bisogna saperle scrivere BENE (non si tratta solo di piazzare un "Poco dopo" o "Nel frattempo" in occasione dei cambi di scena), ma se un autore lavora con la testa, la narrazione può acquisire un pathos non ottenibile altrimenti. Infatti non sono poche le storie mediocri che vengono comunque risollevate da buoni dialoghi e didascalie – o di contro, le buone storie che vengono affossate da pessimi dialoghi (ogni riferimento a certi Zagor moderni NON è puramente casuale) Rolling Eyes
(Che noia leggere didascalie del genere, vero?...)

----------

DIFETTI:

Rilevo un unico passaggio un po' debole:
Nel finale dell'albo BANDIERA NERA, quando i marinai (ben armati, n.b.) sono assediati dai pirati nella baracca, Zagor propone di giocarsi la loro libertà in un duello contro Capitan Serpente...ma è poco verosimile credere che gli assediati avrebbero poi rispettato questo patto, sapendo bene che in caso di resa sarebbero finiti in pasto ai pescecani. (Insomma, dai: nel caso che Zagor fosse stato sconfitto, è credibile che i marinai avrebbero consegnato docilmente i loro fucili a dei piratacci già pronti a buttarli tutti agli squali...soltanto per tener fede alla parola data?) Shocked
Forse in questo caso a Nolitta sarebbe bastato far stabilire che la posta in gioco fosse semplicemente il FORZIERE, e lo scopo sarebbe stato raggiunto lo stesso. (Comunque è un dettaglio marginale che non toglie nulla alla funzionalità della storia.) Rolling Eyes


Volendo, si può ravvisare anche la totale assenza dell'elemento femminile, che avrebbe aggiunto un tocco di fascino in più alla storia.
(...a meno che qualcuno voglia considerare come elemento femminile la "vecchia papera" del bar di Haiti:) Very Happy


----------

DISEGNI:

Ferri post-Angoscia. Detto tutto.
Qui Gallieno è semplicemente MAGICO; ogni vignetta sembra prendere vita e uscire dall'albo (soprattutto nelle scene sottomarine durante la ricerca dell'Esmeralda; tavole da pinacoteca). Applause

Da notare che verso il finale varie vignette sono state completate (o eseguite in toto) da Donatelli, probabilmente per ritardi di consegna.

----------

Storia: 10
Disegni: 10



_____________________________________________________________

(Qualche considerazione conclusiva:)

Questo episodio fa parte del trittico a cui ho assegnato un "10" pieno, assieme a KANDRAX (per la straordinaria strutturazione del soggetto) e IL MOSTRO DELLA LAGUNA (che pur essendo una storia "minore" ha una sceneggiatura semplicemente PERFETTA dal punto di vista tecnico).

In genere, la controprova del valore di una storia sta nella sua rilettura, quando cioé si possono rilevare incongruenze o passaggi deboli che – per ovvie ragioni – non emergono in tempo reale durante la prima lettura.

OCEANO, invece, credo di averla riletta una ventina di volte, senza che mai mi venisse a noia e senza che le sue (lievissime) imperfezioni assumessero importanza. E stiamo parlando di una storia scritta 45 ANNI FA! Questo dimostra ancora una volta – se mai ce ne fosse bisogno – che la formula vincente di un'opera non sta nel tentativo di adattarsi ai cambiamenti di gusti del pubblico, bensì nel COME viene raccontata.
Storie come OCEANO (al pari delle canzoni dei Doors o dei film di Kubrick) resistono ai cambiamenti delle mode e delle culture, mantenendo intatta la loro forza espressiva. Personalmente sono convinto che un giovane moderno, pur cresciuto a suon di playstation e reality show, leggendo OCEANO possa ancora subire lo stesso fascino di quando lo abbiamo letto noi matusa all'età di 8-10 anni. Cosa che purtroppo non potrei dire degli Zagor moderni, passatempi dimenticabilissimi dopo la prima lettura (nonostante l'innegabile cura della loro confezione). Quale episodio degli Zagor attuali potrà essere ricordato fra 45 anni dicendo "Wow, che emozione rileggere questa storia, uguale a quando l'ho letta da giovanissimo"? Ho qualche legittimo dubbio. Think

In tal senso, insisto nel mio refrain che una riproposizione delle migliori storie di Nolitta dovrebbe SEMPRE essere presente in edicola. Non in funzione di SOSTITUTIVO della collana regolare, bensì in funzione di PONTE per essa. Poiché se le nuove storie NON attraggono nuovi giovani lettori, un motivo ci sarà (e non è certo imputabile unicamente al solito alibi della "naturale recessione del mercato").
Storie come OCEANO sarebbero l'ideale per far avvicinare i giovanissimi a Zagor. Una volta ottenuto questo avvicinamento, il conservare la loro fedeltà anche attraverso la collana regolare è un altro discorso; resta il fatto che sperare che un giovane si affezioni a Zagor solo leggendo le storie moderne mi suona alquanto pretenzioso. (Io stesso non mi ci sarei affezionato, immaginando di leggere questo Zagor a 8-10 anni.) Think


Ciò detto, ora vado a rileggermi la "obsoleta" ANGOSCIA (alla faccia della "modernissima" ZENITH 666, che non rileggerei nemmeno sotto tortura). Whistle
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MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2018 6:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

IVAN Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
Passerei ore ed ore a leggere le tue recensioni.
Oceano capolavoro assoluto e condivido tutto quel che hai scritto, parola per parola. Grazie con tutto il cuore!
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Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Puro Veleno
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MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2018 7:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una recensione da incorniciare Applause Applause Applause

Ivan enuclea e sciorina competenza da vendere.

Bravissimo, come sempre. Applause Applause
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Doc Lester 1975 ha scritto:
io di calcio non capisco granché.
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2018 8:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
IVAN Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
Passerei ore ed ore a leggere le tue recensioni.
Oceano capolavoro assoluto e condivido tutto quel che hai scritto, parola per parola. Grazie con tutto il cuore!

I share that enthusiasm. Applause Applause Applause
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jupiter973
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MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2018 11:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una storia del genere neanche uno Stiletto la scalfiva.
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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