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Asta CATAWIKI Tex e Zagor
IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA (Zagor nn. 119/122).
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ElEmperador
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MessaggioInviato: Mar Apr 18, 2017 6:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mister No ha scritto:
Francamente non mi aspettavo di meno.
Uno dei capolavori assoluti di Nolitta nella TOP10 di sempre notworthy notworthy notworthy

Exactly. Summum... Applause
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https://share.icloud.com/photos/05pGIztDv008xiXfWKbzW4wFw
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Ivan
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MessaggioInviato: Mar Apr 18, 2017 11:12 pm    Oggetto: Rispondi citando



IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA

Testi: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Pagine: 340
Anno: 1975

Storia bella, bella, & bella ancora. Uno dei massimi picchi della golden age – nonché del Verbo Nolittiano. Forse la sua storia più matura dal punto di vista “filosofico”.
Idealmente, questa potrebbe rappresentare la storia-modello da usare come riferimento per gli autori della collana (“Vedete, scribacchini? Una storia di Zagor si scrive più o meno così”), fermo restando che Nolitta va imitato nel “COME” raccontare e non nel “COSA” raccontare (così magari ci risparmieremmo un sacco di “MaAncheNolitta” del tutto fuori luogo) Rolling Eyes

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Antenato & evoluzione
Nel topic di LA STELLA DI LATTA, avevo già accennato alle similitudini tra quella storia e questa:
- Un potente che spadroneggia (Wilson McKay/Kirby);
- Un sottoposto che abusa della propria impunibilità (Straker/Billy Boy);
- Uno sceriffo asservito (Hilton/Connor);
- Un cittadino ribelle da rimettere in riga (Howens/Benny);
- Una popolazione pavida e remissiva;
- Una Legge latitante;
- Uno Zagor raddrizzatorti carico di epicità.
Certo, in LA STELLA DI LATTA (che pure rimane un'ottima storia) tutti questi elementi erano stati trattati un gradino sotto; a parità di tematiche, qui la maturazione artistica di Nolitta traspare in modo evidentissimo. Con le dovute riserve, possiamo considerare LA STELLA DI LATTA come una sorta di prova generale del capolavoro che ne sarebbe derivato 4 anni più tardi.

Too much beauty...
Non vorrei dilungarmi troppo sulle singole sequenze, ma ce ne sono alcune di maledettamente carine, che da sole varrebbero già mezzo albo.
Come quella in cui si rivela che il vicesceriffo è in realtà al soldo di Kirby...
O quella in cui Zagor irrompe nella residenza di Kirby prelevando di forza il ricercato...
O quella del traghetto di Sandy...
O la scenetta semi-comica in cui uno scagnozzo tenta di avvicinarsi a Zagor travestito da lupo...
O l'agguato alla fonte...
O...
O...
O...
Insomma, troppe cose degne di nota, qui. Si farebbe notte solo a parlare del lato meramente narrativo di questa storia, mentre invece stavolta a me premerebbe concentrarmi principalmente sul suo lato “filosofico”.

Intralettura
IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA non è solo una intensa storia avventurosa. È anche – o soprattutto – una metafora sulla differenza tra “Legge” e “Giustizia”.
I personaggi stessi, nella loro diversità, rappresentano i differenti modi di porsi di fronte alle Leggi. E il loro confronto/scontro trascende la mera Azione, spostandosi sul piano simbolico. È infatti uno scontro di archetipi: il Debole contro il Forte, il Giusto contro l'Iniquo, l'Idealismo contro la Convenienza.
Vediamoli nel dettaglio:


BILLY BOY: il Piccolo Principe cattivo.
Pur nella sua caratterizzazione piuttosto grezza e senza particolari sfumature, Billy Boy Kirby è una figura azzeccatissima: un rampollo viziato e arrogante, che non esita a togliere la vita altrui per puro divertimento, credendosi irraggiungibile dalle conseguenze dei suoi atti scellerati.
Billy è inconsapevole dei torti che arreca alle altre persone; in lui non c'è rimorso per i suoi atti, c'è solo il desiderio di sfuggire alla punizione.
Ed anche una eventuale condanna non servirebbe a renderlo consapevole del male che ha commesso. Per questo si sorprende quando Zagor gli presenta il conto da pagare. Che avrà mai fatto di male? Ha “solo” ammazzato un paio di sudici indiani...Come si permette questo bifolco in casacca rossa di additarlo come un criminale da trascinare in galera?
Che Billy sia un personaggio odioso è fuori di dubbio. Ma a differenza di un malvagio “lucido” (tipo il capitano Nilsen), ciò che di Billy infastidisce maggiormente è la disinvoltura quasi fanciullesca con cui commette atti di gravità inaudita senza nemmeno rendersene conto.



Mr.KIRBY: il re nudo.
Al contrario di Billy, Kirby senior è perfettamente consapevole della differenza tra Bene e Male. Ma se il Male serve i suoi interessi, lo persegue comunque.
Egli sa che sarebbe “giusto” che Billy pagasse per i suoi errori, ma in lui la protettività genitoriale è più forte del suo senso di giustizia: quel ragazzo irresponsabile ed incosciente va protetto, a costo di aumentare il numero delle ingiustizie finora commesse.
Così sguinzaglia il suo esercito privato per fermare l'insolente Zagor e riportare all'ovile il monellaccio.
Dal suo punto di vista è tutto nell'ordine delle cose: da sempre il pesce grosso mangia il pesce piccolo senza farsi problemi di coscienza. E lui è decisamente uno squalo.
In proposito, eccezionale la maestria oratoria con cui il Sergione riesce a descrivere l'intera personalità di mr.Kirby tramite un brevissimo scambio di battute con Zagor:



WAKOPA
L'assedio degli Osages. Ovvero: il Debole che chiude il Forte all'angolo pretendendo riparazione a un torto. Rischiando così a sua volta di porsi nel ruolo di oppressore, di persecutore di innocenti. La Vendetta, per sua stessa natura, ha questo inevitabile effetto collaterale.

La violenza subita giustifica il ricorso ad altrettanta violenza? Difficile dare una risposta univoca. In genere, è raro che una vendetta resti circoscritta ai soli responsabili di un torto, senza che vengano coinvolti altri innocenti.
È il caso degli abitanti di Stoneville, o degli uomini trucidati sulla diligenza, o del corriere inviato a chiedere rinforzi, o della famigliola Harper; tutti poveri cristi che ci rimettono la vita pur essendo del tutto ESTRANEI alla faida tra Wakopa e i Kirby.
Del resto è il fondamento dei fautori di ogni guerra: legare il proprio destino a migliaia di innocenti. Cosicché, se il loro nemico vuole raggiungerli, deve prima passare sopra una montagna di morti che non c'entravano nulla. Questo, storicamente, è il prezzo di ogni Guerra. Sempre, senza eccezioni.



ZAGOR
Assieme a (ovviamente) ZAGOR RACCONTA, questo è l'episodio in cui Nolitta sottolinea maggiormente l'ambiguità di fondo della “etica” di Zagor.
Nel conflitto Osages-vs-Stoneville non ci sono prese di posizione nette, “texiane”: ognuna delle due parti ha dei torti e delle ragioni, e Zagor deve fare i salti mortali per evitare che la questione si riduca ad un semplicistico “Noi-buoni-contro-voi-cattivi” che farebbe perdere di vista le responsabilità individuali del conflitto e il suo casus belli originario (l'omicidio insensato di due Osages da parte di Billy Boy).
Qui Nolitta si mette da solo in una posizione scomodissima, col rischio di far passare l'eroe per un difensore di massacratori di inermi (visione solo parziale, certo, ma giustificabile se letta in modo isolato dal contesto generale). Così il suo Zagor agisce non in funzione di aiutare la fazione “buona”, bensì per un senso della Giustizia che trascende il fazionismo. Quindi il suo parteggiare per gli Osages è solo APPARENTE, una conseguenza accidentale derivante dal suo scopo principale, ovvero quello di voler portare Billy Boy di fronte alla Legge per rispondere dei suoi atti criminali.
In tal modo Nolitta si salva in corner, senza né assolvere gli Osages per la loro spropositata reazione, né contravvenire ai princìpi morali che caratterizzano la figura del suo Zagor. Questa “neutralità etica” era l'unico modo possibile per sviluppare una trama fondata su premesse così delicate.



BENNY
Un ubriacone derelitto, l'unico abitante di Stoneville che accetta di testimoniare contro Billy. Il granello di sabbia che rischia di inceppare il grande meccanismo.
Kirby non gli attribuisce neanche il valore di un proiettile; il fastidio rappresentato dalla testimonianza di Benny può essere aggirato “a norma di legge” assoldando dei contro-testimoni per screditare la parola dell'insignificante teste.
Benny incarna le ragioni del Debole al cospetto dei soprusi del Potente, il quale si sente protetto dalla Legge semplicemente in virtù dell'essere tale, in perfetta linea col motto monicelliano “Io sono io, e voi non siete un cazzo”.
Kirby è Kirby, e Benny non è un cazzo. Per questo non teme ritorsioni, e solo un ingenuo come Zagor (che scambia una macchia di sugo sul petto di Benny per un foro di proiettile) può credere che Kirby abbia avuto paura della testimonianza di Benny tanto da volergli tappare la bocca per sempre.



CICO, o il grosso escluso
Insolitamente, stavolta Nolitta lo taglia fuori dalla vicenda principale. È vero che gli dedica una lunga sequenza iniziale (la mitica gag della “fumeria d'oppio”), però è una scenetta a se stante, che sarebbe stata buona per qualunque altro episodio. La vera storia inizia, di fatto, da pag.30.
Qui Cico viene “parcheggiato” a Stoneville, mentre Zagor se ne va in giro da solo a fare il castigamatti. Una scelta narrativa per rimarcare che stavolta l'attenzione va concentrata sul solo Zagor, senza distrazioni o inserti umoristici in una storia dal taglio estremamente drammatico.


Dormire...Morire...
Ovvero: come creare pathos facendo accadere...nulla.
Mi riferisco alla sequenza in cui Zagor si arrocca sul'altipiano assieme a Billy per trascorrere la notte e ripartire all'alba.
Zagor è sfinito, ma sa di essere circondato dagli uomini di Kirby, e deve sorvegliare i loro movimenti: se cede alla stanchezza e chiude gli occhi, è morto. Così si sforza di tenere la mente occupata per rimanere desto. Ripensa all'avventura con Rakosi (bel cameo), passeggia per scuotersi...ma alla fine crolla.
Il fatto che un uomo robusto come Zagor – e per di più in pericolo di vita – si addormenti lo stesso, dà l'idea del livello di esaurimento fisico in cui si trovava in quel momento. Nolitta trova il modo di comunicarlo molto bene al lettore, che può quasi percepire la pesantezza delle palpebre del protagonista.
E paradossalmente, sarà proprio il dolore provocato dalla sassata rifilatagli da Billy a scuotere Zagor dal torpore in cui era sprofondato. Appena in tempo per respingere gli assedianti.



PACO
Una comparsa indimenticabile. Personaggio nolittiano al 100%.
All'inizio viene presentato solo come un tirapiedi più abile del normale, tant'è che è l'unico a sfuggire alla decimazione operata da Zagor nei confronti dei suoi inseguitori...

...ma lo scontro finale con Zagor ridefinisce la sua personalità fin lì solo abbozzata. E a Nolitta bastano poche pennellate d'autore.
Paco arriva persino a prendere a schiaffi Billy Boy rinfacciandogli la sua stupidità, e se non fosse per la lealtà verso suo padre, lascerebbe volentieri che lo impiccassero.

Paco non inganna se stesso; sa bene di servire una causa sbagliata. Ma in lui c'è qualcosa di più forte del senso di giustizia: la DEVOZIONE.
Nolitta non ci dice nulla sui motivi della fedeltà di Paco per mr.Kirby, ma devono essere abbastanza validi da indurlo a calpestare i propri princìpi etici.

Poi arriva quella che considero la perla dell'episodio, con una proposta inattesa:
Paco ha rispetto per Zagor, e non vuole ucciderlo. Così gli offre la possibilità di salvarsi la vita...a patto che gli dia la sua parola di andarsene, rinunciando a perseguire Billy Boy.

Qui Paco dimostra di aver capito molto di Zagor. Sa che rispetterebbe la propria parola, e dà per scontata la sua risposta...ma il diniego di Zagor lo spiazza.

Nell'occasione, il comportamento di Zagor è assurdo; qui Nolitta spinge al limite la complicità del lettore. In un fumetto raccontato in un altro modo, sarebbe impensabile proporre una situazione del genere. Ma Nolitta osa. E fa centro.

Quando Paco arma il cane della sua doppietta, deciso pur controvoglia ad uccidere Zagor, traspare tutto il suo conflitto interiore (“Tu non mi dai altra scelta...Anche se questo non potrò mai perdonarmelo”). Ma le frecce degli Osages spengono il suo proposito – e con esso, la sua vita.

L'unico rammarico di questa magnifica sequenza è che Nolitta non abbia dedicato qualche vignetta per commemorare la morte di quello strano nemico; la lista dei conti da saldare coi Kirby avrebbe raggiunto una nuova vetta di epicità. Questa manchevolezza (assieme alla morte dello sceriffo Connor per mano di Wakopa, che mi è apparsa un po' fuori luogo) è l'unico appuntino che farei ad una storia altrimenti perfetta.


LEGGE, GIUSTIZIA e VENDETTA.

Con l'assoluzione di Billy, Nolitta fa raggiungere alla storia il suo massimo vertice di amarezza: tutto ciò che è stato letto finora, tutti gli sforzi compiuti da Zagor, di colpo si rivelano essere stati inutili. La giustizia rappresentata dalla Legge si dimostra asservita al Potere, e a quel punto l'unico modo di ottenere riparazione dei torti diventa il farsi giustizia da sé.
Ci prova prima Zagor estraendo la pistola subito dopo la sentenza in un impeto di rabbia, ma viene trattenuto da Cico e Benny.

Ci riesce invece Wakopa, che uccide a coltellate Billy, ben sapendo che quel gesto gli sarebbe costato la vita subito dopo.

Qui il messaggio nolittiano è forte. Amletico, direi: È meglio incassare a denti stretti i torti subìti dai più potenti, oppure restare fedeli ai propri ideali fino alle estreme conseguenze?
Non viene data una risposta precisa; vengono solo illustrati i risultati finali delle due differenti opzioni. Wakopa muore, e Zagor resta vivo. E mr.Kirby scopre che tutto il suo immenso potere non può metterlo al riparo dalla giustizia di uomini determinati a dare la propria vita pur di perseguirla.
Alla fine tutti, in un modo o nell'altro, ne escono sconfitti. Con ferite più o meno gravi.
Uno dei finali più amari dell'intera produzione di Nolitta, che ricorda molto le chiose sconfortevoli di certi episodi di STORIA DEL WEST firmati dal grande Gino D'Antonio.



----------

(In definitiva:)
Non saprei dire se Nolitta abbia consapevolmente inserito nella storia tutte le metafore sopra descritte; diciamo che io le ho volute intraleggere. Magari l'intento del Sergione era solo di fare una storia di “Rape & revenge” western senza nessun altro sottosignificato, e gli è venuta fuori così. A volte il risultato finale va oltre le intenzioni dell'autore stesso.

Da parte mia, la considero la miglior storia di Zagor tra quelle non disegnate da Ferri. E coi disegni del Maestro, probabilmente si sarebbe contesa un posto sul mio personalissimo podio assieme a KANDRAX, OCEANO e LA MARCIA. Mica trozzole.

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Storia: 9,5
Disegni: 7,5


Ultima modifica di Ivan il Sab Apr 21, 2018 7:10 pm, modificato 4 volte in totale
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jupiter973
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 12:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:
BILLY BOY: il Piccolo Principe cattivo.


Quando ho letto la prima volta questa storia l'ho pensato anch'io ora se fossi un bimbominkia alla prima lettura penserei a Lapo Elkann.
_________________
bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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Doc Lester 1975
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 9:06 am    Oggetto: Rispondi citando

Spettacolare recensione di Ivan
Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
per una storia stupenda
Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause

Curiosità: il mio personalissimo podio è lo stesso proposto da Ivan: Kandrax Oceano Marcia Very Happy
Nolitta inarrivabile.
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Simone C. - Io di calcio non capisco alcunché Very Happy

Supercoppa, Milan-Inter 0-3
Campionato, Inter-Milan 1-0
Champions, Milan-Inter 0-2
Champions, Inter-Milan 1-0
Campionato, Inter-Milan 5-1
Campionato, Milan-Inter 1-2

Luca Barbieri ha scritto:
Sergio Bonelli ha sempre prestato estrema attenzione alla plausibilità degli avvenimenti, base fondante di una convincente "sospensione dell'incredulità". Nolitta ha ben chiaro in testa che le storie di Zagor devono essere sempre verosimili e solide, con i piedi radicati per terra, nonostante l'ambientazione sia aperta alla più sfrenata fantasia.
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Zagrosky
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 9:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Il giorno della giustizia, Sandy River, Mohican Jack, All' ultimo sangue.....storie stupende dal finale tragico e per niente consolatorio, realistico, sono quelle che più mi mancano negli ultimi anni (anni?...decenni!!!) ....studiate come fare, signori sceneggiatori, ma non fateci attendere troppo....
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Sacco di carbone, faccia di limone spremuto, muso di terracotta, figlio di centomila vermi....ipocriti dementi schiavi del politically correct , finitela di romperci i cogl....



Arbitra, avvocata, sindaca, ministra...

qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno!

Qui non si serve il piatto negro nazionale...


SE DO LA MANO A UN MILANISTA, POI MI LAVO...
SE DO LA MANO A UNO JUVENTINO, POI MI CONTO LE DITA...
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 9:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Ivan ha scritto:

Unico rammarico, è che non sia stata illustrata da Ferri; le avrebbe conferito quel quid in più per farla entrare nell'Olimpo dei comics (ma anche coi disegni dell'onesto Donatelli, rimane comunque un capolavoro da top ten).
Da parte mia, la considero la miglior storia di Zagor tra quelle non disegnate da Ferri. E coi disegni del Maestro, probabilmente si sarebbe contesa un posto sul mio personalissimo podio assieme a KANDRAX, OCEANO e LA MARCIA


io invece sono convinto che Nolitta scegliesse scientificamente Donatelli per le storie piu' amare Think
sono troppe per pensare ad un caso:
prigioniero
l'uomo lupo
seminoles
mohican jack
il fiore che uccide
la stella di latta
liberta' o morte
spedizione punitiva

Wink
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 11:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Per me è così.

Scelta che per me è anche condivisibile.
Ferri è il mio disegnatore preferito in assoluto, ma per queste storie Donatelli è insuperabile.
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Condivido il pensiero di Wakopa e già , mi sembra, ci fu una discussione in merito.
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 1:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

O anche Tragico Carnevale con la drammatica sequenza di Cico che gioca a mosca cieca con le nobildonne...
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DAL GIUGNO 1970 ININTERROTTAMENTE LETTORE DI ZAGOR!
Incubi e' una storia per zagoriani radical chic (Wakopa)
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2017 6:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ivan the Great Applause Applause
Sole objection: Donatelli who was brilliantly adapted to this wonder.
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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2017 2:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Doc Lester 1975 ha scritto:
Spettacolare recensione di Ivan...

Grazie, Doc; detto da te è un onore. Wink

Zagrosky ha scritto:
Il giorno della giustizia, Sandy River, Mohican Jack, All'ultimo sangue...Storie stupende dal finale tragico e per niente consolatorio, realistico, sono quelle che più mi mancano negli ultimi anni...Studiate come fare, signori sceneggiatori, ma non fateci attendere troppo...

Non posso che concordare, Zagrosky.
Ora qualcuno potrebbe dire che di “finali amari” ce ne sono stati tanti anche nelle storie non-nolittiane...È vero, tuttavia dobbiamo considerare che l'efficacia di un finale è la risultante di una tensione narrativa accumulata durante TUTTO IL RESTO della storia.
In parole povere: per colpire il cuore del lettore non basta buttar lì un finale amaro, se PRIMA di esso la storia è stata fiacca e poco coinvolgente.
In tal senso, IL GIORNO DELLA GIUSTIZIA è una storia da manuale: la vicenda arriva alla scena dell'assoluzione di Billy con già alle spalle uno svolgimento coi controcazzi; il finale è solo la ciliegina sulla torta. (Ma non c'è ciliegina che possa salvare una torta fin lì cucinata male, questo è il punto.)

wakopa ha scritto:
Io invece sono convinto che Nolitta scegliesse scientificamente Donatelli per le storie piu' amare...

Può essere, Wakopa. Oppure, molto semplicemente, all'epoca Ferri e Donatelli si alternavano una storia a testa, e a Frank è toccata questa in scaletta.
Comunque per me non ha grande importanza discutere sui retroscena del metodo di assegnazione delle storie ai disegnatori; dico solo che per il mio gusto personale i disegni di Ferri aggiungevano sempre un qualcosina in più nella valutazione globale delle storie. Tutto qui. Wink

ElEmperador ha scritto:
...Sole objection: Donatelli who was brilliantly adapted to this wonder.

Of course, dear Eren; I just spoke about my general preference to Ferri than Donatelli...but here Frank did a great job anyway. Wink

jupiter973 ha scritto:
...Quando ho letto la prima volta questa storia l'ho pensato anch'io, ora se fossi un bimbominkia alla prima lettura penserei a Lapo Elkann.



Ultima modifica di Ivan il Sab Apr 21, 2018 7:14 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2017 3:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lapo e' toglione ma non cattivo come Billy Shame on you Laughing
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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2017 8:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

I miei complimenti a Ivan per l'affascinante recensione. Si tratta di un autentico capolavoro nolittiano, che sceglierei insieme a L'uomo lupo, Il buono e il cattivo, la marcia della disperazione come una delle migliori storie in assoluto. Come mai non hai postato anche la copertina di "addio fratello rosso" ?
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MessaggioInviato: Sab Apr 22, 2017 4:54 am    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
Lapo e' toglione ma non cattivo come Billy




Non sottovalutarlo Pray
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bordenchase ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Quando ho visto comparire l'ennesimo bimbominkia boselliano (questa volta cioccolatino) ho ritrovato l'entusiasmo dei giorni migliori

Questa faccenda del bimbominkia mi fa incacchiare più di quanto immaginiate. Il prossimo che lo dice lo vengo a prendere a casa!


Zeb Dowler ha scritto:
jupiter973 ha scritto:
Rauch non fare il timido sappiamo che hai rispolverato Stiletto dal suo oblio cheers

E' talmente nell'oblio, che ho dovuto ricercarlo sugli Index, per vedere di chi parlavi... Laughing

cama69 ha scritto:
L'utilizzo del nome Jupiter per il capo discepolo di Hellingen vale il costo di tutti e tre gli albi della storia
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MessaggioInviato: Sab Apr 22, 2017 4:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, Ivan.
Per la passione che ci hai messo.
Per il tempo che vi hai dedicato.
Per l'intensità della tua scrittura.

Concordo su tutta la linea e anch'io parlando a un amico forumista (che peraltro possiede l'intera sequenza di tavole originali della gag di Cico) di una storia nolittiana di Mister No ho detto "molto nolittianamente alla fine perdono quasi tutti", quindi mi trovo molto nell'assolutezza del "qui alla fine perdono davvero tutti".

L'unica nota di dissenso che mi sento di esprimere riguarda il disegnatore. Non so perché ma penso di preferire Donatelli a Ferri per una storia di questo taglio e di questo genere. E non credo che con il tratto del maestro la storia ci avrebbe guadagnato alcunché.
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