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druey
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MessaggioInviato: Gio Set 12, 2013 6:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una storia davvero degna di essere riletta e riletta e ancora riletta.

L' unica cosa che imputo un po' a Nolitta è che dopo aver portato in scena un dramma così profondo in seguito lo ha ripercorso decisamente poco. A parte la scena della nebbia in Odissea Americana, non ricordo altre occasioni nello Zagor Nolittiano in cui il nostro eroe si tormenti più di tanto.

Voglio dire: hai scritto un dramma shakespiriano e poi però finito l' albo non ne fai più sentire il peso da lì in avanti.

E' come dire che nello Zagor di Nolitta il tormento c' è perchè hai letto in quella storia che c' è e quando l' hai letto ti ha toccato anche in maniera profonda. Ma poi sei tu che devi fare lo sforzo di ricordarti che Zagor è un personaggio tormentato.
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druey
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MessaggioInviato: Gio Set 12, 2013 6:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mentre invece forse Boselli e Burattini hanno sfruttato un po' troppo questo filone. Credo che sia difficile ottenere il mix giusto tra il parlarne e il non parlarne.
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wakopa
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MessaggioInviato: Ven Set 13, 2013 9:27 am    Oggetto: Rispondi citando

druey ha scritto:
Mentre invece forse Boselli e Burattini hanno sfruttato un po' troppo questo filone.


si' pero' svilendolo con "il ponte dell'arcobaleno" e "Darkwood anno zero" Sad
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druey
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MessaggioInviato: Mar Set 17, 2013 1:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
druey ha scritto:
Mentre invece forse Boselli e Burattini hanno sfruttato un po' troppo questo filone.


si' pero' svilendolo con "il ponte dell'arcobaleno" e "Darkwood anno zero" Sad


Bè Darkwood anno zero (a proposito di titoli sfruttati non è che l' espressione anno zero ci sia mai mancata troppo in questi anni) in realtà percorre più un altro filone. Se mai Moreno toppa con la leggenda di wnadering fitzy. Ma in realtà mi riferivo ai continui riferimenti di Zagor al suo passato del tipo "Eh sì sai anche io sono un orfano..." oppure "Sai Cico Botegosky è stato sfigato, anche io se educato da qualcuno che non era wandering potevo finire così. AH tra l' altro hai notato che ci assomigliamo?"

Cioè lo svilimento sta non tanto nell' abuso della tematica passato, ma piuttosto nel fatto che Zagor ne parla come se raccontasse di quando al liceo copiava le versioni di latino. Non c' è il disagio mitico di Zagor racconta, quando cico tira fuori il quadro dei genitori. Giusto un po' di più nell' ultimo Zagorone, ma comunque meno travolgente.

Nolitta invece ripeto fa l' errore opposto. Crea un ottimo passato per il personaggio, ma poi dice: "Bene basta ho dato, Zagor ora ha un bel passato avvincente, passiamo a dell' altro"
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giaguaro2
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MessaggioInviato: Lun Mar 03, 2014 9:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

IL MIO NOME E’ ZAGOR
(e non patrick Laughing Laughing Laughing )
Carlo_Monni ha scritto:
A me la faccenda del nome non ha mai dato fastidio: conoscevamo già il cognome di Zagor, Wilding, saperne anche il nome era solo completare l'informazione. Del resto, lo ammetto, fin da "Zagor racconta" (e quindi, come si dice di solito, in tempi non sospetti Wink) io avevo la curiosità su quale fosse il nome da accoppiare al cognome di Zagor. Capisco benissimo, quindi, Moreno che si era posto la stessa domanda e da autore vi ha dato una risposta.

Carlo_Monni ha scritto:
“Assunto iniziale” (*), io rabbrividisco sempre quando mi capita di vedere qualcuno che pretenderebbe di insegnare al creatore di un personaggio cos'è quel personaggio. (*) “Nota finale” nel post originale

Io non pretendo di sapere cosa voleva fare il creatore di zagor, ma mi attengo ai fatti.
Infatti non darò la mia interpretazione del presunto o ipotetico significato del fatto che di zagor non si conosceva il nome (almeno non ora). Mi limiterò ad osservare se il fatto che non si sapesse possa ritenersi casuale oppure voluto. Nel primo caso, argomento chiuso; nel secondo caso, si potrebbe intendere che dietro una volontà specifica e precisa di fare qualcosa, ci fosse una motivazione.

Innanzitutto va fatto un distinguo, perché se no fioccano i commenti che non c’entrano una mazza ( e che fioccheranno ugualmente). Il nostro amico Carlo Monni dice di rabbrividire quando qualcuno crede di saperne di più di un personaggio rispetto all’autore: ha ragione, bisogna attenersi ai fatti, che in un albo a fumetti sono gli albi stessi. Nel mondo dei fumetti, la persona sergio bonelli ha deciso per motivi suoi (qualunque siano) di essere due figure distinte: sergio bonelli l’editore e guido nolitta l’autore. E’ un dato di fatto voluto dallo stesso sergio come uomo. Quindi, quando si dice che un qualunque cambiamento posteriore sulla collana o sul personaggio è stato avvallato dal creatore del personaggio, si dice un’inesattezza, in quanto è stato sergio bonelli (l’uomo) a distinguere in modo netto le figure di editore e quelle di autore, pur se riconducibili tutte e due alla sua persona. Saranno anche pippe mentali, ma che si attengono strettamente ai fatti senza tentare di interpretare le intenzioni di uno o dell’altro. Facendo diversamente si ricade nell’assunto posto all’inizio di questo post.
Quindi, per non sbagliare, mi atterrò alle istruzioni che vengono date nell’albo, in cui ci si dice che sergio bonelli è l’editore e non l’autore. Ogni interpretazione di questa situazione è opinabile; ergo io mi limiterò a prendere i fatti nudi e crudi come testo inconfutabile.
Veniamo finalmente all’oggetto del contendere.
Di zagor non viene mai detto il nome anagrafico completo (nome e cognome) per tutto il periodo nolittiano. Siccome esistono decine di esempi di personaggi in costume dei quali è noto invece il nome, questa è un’anomalia, un fatto non saprei dire se unico (non saprei proprio) ma certo insolito. Riferendosi solo a nolitta, si parla di quasi 20 anni, dal 1961 al 1980 (anno di magia senza tempo). Una svista? Chi la pensa così, crede evidentemente che un autore come guido nolitta scriva di un personaggio per 20 anni senza accorgersi di un dettaglio così rilevante.
Io non voglio certo insegnare a nolitta come scrivere zagor, ma semplicemente credo che se per vent’anni lo ha scritto senza dirci il suo nome, non voleva dircelo. E’ un autore bravo, lo ammiro, ha scritto un’avventura apposta per parlarci della storia di zagor, se voleva dirci il suo nome, ce lo diceva in quell’occasione.
Cosa che non ha fatto.
Anzi.
Piccola analisi di un aspetto in merito al nome di zagor.
Nella storia “Zagor racconta” dalla quale impariamo in modo indiretto il cognome all’anagrafe di zagor, possiamo notare che:
il futuro re di darkwood compare per 120 pagine in abiti “borghesi”. In queste 120 pagine gli viene rivolta numerose volte la parola, e viene appellato per 32 volte senza contare il dialogo con salomon kinsky.
In queste 32 volte, i genitori, fitzy i sullivan o altri lo chiamano per 15 volte “ragazzo”, 10 volte “figliolo”, 2 volte “tù”e “giovanotto” , una volta “monello”, “figlio”, e “piccolo”.
In queste 120 pagine abbiamo dialoghi coi genitori, che ovviamente sapevano il suo nome di battesimo, ma non lo vediamo mai chiamato per nome.
Abbiamo poi due presentazioni ( amichevoli e ricche di convenevoli), con fitzy e i sullivan, e infatti sia il vagabondo che i saltimbanchi, dal canto loro, si presentano in grande stile. Invece del “ragazzo” viene omessa qualsiasi forma di presentazione.
Consideriamo poi che in una delle pagine che danno il via alla vicenda e che ne sono il motore, cico chiede esplicitamente a zagor “ma chi sei in realtà?’”
Una domanda che Nolitta mette in bocca ad uno dei due eroi (cico) ma sulla cui risposta lo stesso autore glissa in modo clamoroso.
Questo credo sia un fatto unico (o comunque rarissimo) nella storia dei fumetti: in un’avventura sulla storia di un eroe, si viene perpetuamente omesso di dirci il suo nome. E questo non con un pretesto narrativo (ad esempio l’eroe è un trovatello) ma in modo molto esplicito e oserei dire quasi forzato.
Del protagonista del racconto di “zagor racconta” non si sa il nome, almeno fino a che non prende quello di zagor. Un caso? L’uso per 32 volte di sinonimi generici? In 120 pagine? Si può pensare a nolitta come ad un autore così “distratto”?
Io penso di no. Ed è una mia interpretazione, certo, ma dovuta al fatto che penso fosse un autore bravo, che se faceva delle cose rilevanti, evidenti, le faceva per un motivo, e non per casualità o non curanza. Del resto sarebbe un’interpretazione anche dire che è stato un caso che il nome non sia saltato mai fuori in 20 anni e nemmeno nella storia creata ad hoc per conoscere le origini dell’eroe.
Poi certo, quando burattini ha deciso per patrick, bonelli ha avvallato; sergio bonelli l’editore, quello che per anni ha pensato che zagor era un personaggio esaurito, tanto per intenderci (detto senza cattiveria, ma è alla cronaca dei fatti).
Comunque ritorniamo ora all’assunto iniziale: chi è che pensa di saper conoscere il personaggio meglio dell’autore? Chi pensa che andava rispettata (e quindi non cambiata) questa caratteristica espressa in modo così marcato nei 20 anni in cui l’eroe si è formato e da una storia epocale, oppure chi ha cambiato questo aspetto e chi sostiene che si sia fatto bene?
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joe7
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MessaggioInviato: Lun Mar 03, 2014 9:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Se si sia fatto bene o meno a dare un nome a Zagor, non so dare una risposta certa: personalmente, avrei preferito che il nome restasse inespresso.

Una cosa è certa, comunque: l'omissione del nome è stata una cosa voluta da Nolitta, non casuale. Non è possibile che per 20 anni si escluda una cosa così importante come il nome dell'eroe. E' un caso raro, ma a volte è accaduto, e anche lì è per forza una cosa voluta: nessuno, per esempio, sa il nome di Diabolik. Eva lo chiama sempre "caro", "amore", eccetera, in un modo degno dei peggiori Harmony, ma non lo chiama mai per nome. E questo per tutto il mezzo secolo abbondante della durata editoriale di Diabolik: difficile credere che sia casuale.

Un altro esempio è l'Uomo Mascherato, di cui sappiamo il nome (Kit Walker) ma per la verità è un non-nome, essendo sempre quello usato da tutti i discendenti maschi della stirpe dell'Ombra che cammina. Quindi, è un nome anonimo, senza una sua storia.

Nel caso di Zagor, l'assenza del nome dava un senso di mistero impenetrabile al personaggio, oltre ad una sua universalità: diventava in questo modo l'eroe di tutti. Ora, con il suo nome (Patrick) e la sua discendenza irlandese, è diventato l'eroe irlandese di tutti. E questo limita assai la sua universalità e toglie la sua aura di mistero.

Non sono molto convinto del fatto che abbiano fatto bene a rivelare il nome del personaggio. E' stato fatto un cambiamento, apparentemente minore, ma importante, nella struttura del personaggio.
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Carlo_Monni
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 7:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Allora... un po' di considerazioni sparse.

@Giaguaro2. Anche per me la scelta di non rivelare il nome di Zagor è stata voluta da parte di Nolitta (ed uso lo pseudonimo perché anch'io credo che la figura dello sceneggiatore e quella dell'editore vadano distinte) ed i motivi credo siano chiari a tutti (ma se volete ci torniamo sopra in seguito Wink).
Ciò su cui non sono d'accordo è quando dici che la decisione di avallare la rivelazione del nome fu di Sergio Bonelli piuttosto che di Guido Nolitta.
Nel sistema italiano la casa editrice non è proprietaria del personaggio i cui diritti restano al suo creatore. L'editore ha solo il diritto di pubblicazione che comporta una libertà assoluta o quasi nella scelta del formato e della periodicità ed una molto più limitata nella scelta dei collaboratori (sono quasi certo che il detentore dei diritto abbia un potere di veto sulla scelta degli sceneggiatori ma non su quella dei disegnatori). Ogni cambiamento di un certo rilievo deve essere approvato da chi detiene i diritti. Ecco perché credo che nell'avallare il nome Patrick siano, per così dire, intervenuti sia il creatore di Zagor che il suo editore Wink

@Joe7. Il fatto che Zagor si chiami Patrick piuttosto che John o Angus non ne fa un eroe irlandese più di quanto gli altri nomi ne facciano un eroe inglese o scozzese.
Fatti salvi i Nativi (e anche su d loro ci sarebbe da discutere) tutti gli abitanti degli Stati Uniti, ancor più ai tempi di Zagor, sono discendenti di emigranti o emigranti essi stessi. Sapevamo già dal suo cognome che Zagor era di origini britanniche e la specificazione non cambia nulla.
Si può dire piuttosto che la notoria passione di Boselli per l'Irlanda (condivisa, peraltro anche dal sottoscritto e, almeno per quel che mi riguarda, causata, mi sa, dalla visione in tenera età del film "Un uomo tranquillo" Laughing) lo ha portato a coinvolgere Zagor col folklore celtico anche a causa del suo nome... ma secondo me lo avrebbe fatto comunque anche se Zagor si fosse chiamato Filippo. Laughing
Insomma il nome non lo rende un eroe "etnico", è solo un elemento aggiuntivo. Think
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Carlo
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 8:34 am    Oggetto: Rispondi citando

I too like Ireland(but Scotland more) but I understand the point of views of Giaguaro and Joe. The mystery is gone in some way.And I found it too forced to"create" a celtic eroe from Zagor. It was exagerated. I think that the dosage concerning the past of Zagor was perfect in Zagor Racconta. That was enough. even the troubles of Zagor concerning his father were adequate.So, Zagor of course could be of Irish descendence no problem but forcing to give him a celtic eroic tie was excessive. Also to give him more "idendities", more "power", more mystic revelations was also imho too much excessive(darkwood Anno Zero, La progenie del Male)...
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Angelo1961
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 8:49 am    Oggetto: Rispondi citando

L'origine irlandese di Zagor, lo fa discendere, almeno da parte di madre, da un popolo oppresso e non oppressore. Gli inglesi del fumetto irtaliano (Blek e Mark) sono cattivi. E questo io penso sia sicuramente un elemento voluto da Nolitta.

Chissenefrega se si chiama Patrik, il personaggio resta Zagor. Il nome di battesimo poteva tranquillamente restare anonimo, così come anche (e in quel caso mi dà veramente fastidio) poteva restare anonimo il nome, Yannik, che Mitton assegna a Blek, arrogandosi il diritto di farlo diventare francese. Ma questo non c'entra... no?
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cama69
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 8:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Premesso che, ritengo vadano distinte le figure di Nolitta da quella di Sergio Bonelli, poichè il primo è un semplice sceneggiatore e il secondo è il proprietario della più grande casa editrice di fumetti che pubblica un numero enorme di collane.
Tuttavia nel caso di Zagor e Mister No le due figure si sovrapponevano quando l'editore Sergio Bonelli controllava il lavoro degli sceneggiatori a cui aveva affidato le sue creature, in altre parole poichè oltre che creatore dei personaggi era anche detentore dei diritti, mi chiedo: è credibile che le due figure rimanessero distinte? Sono perplesso molto perplesso Think Think Think. E' un pò come se io creassi un prodotto che evolve nel tempo, lo faccio crescere per anni e poi per diversi motivi lo affidassi ad altri, però comunque continuo a controllarne l'evoluzione e la sua qualità, mi sembra più probabile che questo controllo lo esegua rimettendomi i panni di colui che lo aveva creato e fatto crescere. A dire la verità, come è strana la vita, a volte ho pensato che nel caso di Zagor quando S.B. controllava le sceneggiature corresse il rischio di vestire troppo i panni di Nolitta, limitando alcune libertà ai suoi successori, Toninelli si è lamentato spesso che gli approvano i soggetti che riteneva peggiori, bocciandogli quelli che ritenva più accattivanti. Potrei continuare con gli indizi dicendo che in passato gli autori di Zagor hanno detto che il controllo di Sergio Bonelli su Zagor era molto più incisivo rispetto alle altre collane, inoltre sappiamo che esistono vincoli e paletti su Zagor e non su altre collana, tutti questi indizi portano a pensare che ci sia lo zampino di Nolitta piuttosto che di Sergio Bonelli. Peraltro credo che sia normale tutto ciò, perchè più che detenere i diritti di Zagor e Mister No erano sua creature, quindi come poteva non vederle anche con gli ochhi di Nolitta, del padre di colui che le aveva create.
In conclusione su tutti gli altri personaggi sarei stato d'accordo a dividere le due figure, anzi credo che li esisteva quasi solo l'editore Sergio Bonelli, ma su Zagor a intuito mi sento di essere vicino alle posizioni di Monni.
Per quanto riguarda la discussione sul nome di battesimo di Zagor la mia lettura è molto più banale, Burattini ha proposto un nome, Nolitta poteva porre veto come ha fatto tantissime volte su altri aspetti, ma non lo ha fatto, evidentemente qualunque fossero stati i motivi che lo avevano portato a celarne il nome negli anni sessanta deve aver pensato che erano venuti meno. Detto ciò io non sono un Nolittiano puro per cui se vengo a conoscenza che Nolitta ha avallato una cosa diviene automaticamente buona, pertanto per quanto io pensi che sia stato Nolitta a dare il via libero a Burattini a completare il nome a Zagor non sposta la mia opinione su questa operazione.
Se vi interessa sapere quello che penso dirò brevemente che non mi fa ne caldo ne freddo, d'altronde nell'economia della collana non è cambiato assolutamente niente, se qualcuno non ha letto lo speciale Darkwood anno zero neanche se ne accorge che Zagor ha un nome.
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Burattini ha scritto:
Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove.
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wakopa
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 9:21 am    Oggetto: Rispondi citando

giaguaro2 ha scritto:


Poi certo, quando burattini ha deciso per patrick, bonelli ha avvallato; sergio bonelli l’editore, quello che per anni ha pensato che zagor era un personaggio esaurito, tanto per intenderci


prove non ce ne sono,e' chiaro che bisogna andare a logica Think
ad un certo punto S.Bonelli deve aver pensato:se questi due riescono a risollevare un personaggio in cui non credo piu' e ritengo esaurito,tanto di guadagnato...
e li ha lasciati fare,nome compreso...
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Cactus Pete
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 11:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Appunto, ipotesi... Io sapevo che Bonelli aveva chiesto lui a Boselli di scrivere diverse storie, ancora prima che arrivasse Moreno... Se ne deduce che la verità forse è nel mezzo... non è che Boselli & Burattini si sono proposti come "salvatori" della serie... Inoltre la trasferta nasce da un "brainstorming" generale.
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joe7
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 4:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carlo_Monni ha scritto:
@Joe7. Il fatto che Zagor si chiami Patrick piuttosto che John o Angus non ne fa un eroe irlandese più di quanto gli altri nomi ne facciano un eroe inglese o scozzese.
Fatti salvi i Nativi (e anche su d loro ci sarebbe da discutere) tutti gli abitanti degli Stati Uniti, ancor più ai tempi di Zagor, sono discendenti di emigranti o emigranti essi stessi. Sapevamo già dal suo cognome che Zagor era di origini britanniche e la specificazione non cambia nulla.
Si può dire piuttosto che la notoria passione di Boselli per l'Irlanda (condivisa, peraltro anche dal sottoscritto e, almeno per quel che mi riguarda, causata, mi sa, dalla visione in tenera età del film "Un uomo tranquillo" Laughing) lo ha portato a coinvolgere Zagor col folklore celtico anche a causa del suo nome... ma secondo me lo avrebbe fatto comunque anche se Zagor si fosse chiamato Filippo. Laughing
Insomma il nome non lo rende un eroe "etnico", è solo un elemento aggiuntivo. Think


Caro Carlo, visto che domani parto e questo è il giorno prima della mia assenza (durerà due mesi circa), ne approfitto per rispondere al tuo commento, partendo dalla fine: il nome, secondo te, non rende Zagor un eroe "etnico", ma è solo un elemento aggiuntivo. Permettimi di obiettare: anche se le tue osservazioni sono interessanti, è la conclusione che, secondo me, è sbagliata.

Il nome è importante per la persona, reale o di carta che sia: tutte le culture ne hanno sempre riconosciuto il valore. Nomen omen, dicevano i latini: il nome è il destino. Certo, il fatto che Zagor si chiami Patrick e abbia origini irlandesi non toglie nulla al suo eroismo, ma ne toglie l'essenza.

Mi spiego meglio: il fatto di non avere un nome preciso, ma solo di avere il cognome Wilding (un probabile richiamo a "wild" selvaggio) dà un'aura di mistero al personaggio.

Certo, è chiaro che Zagor è comunque americano o di origini inglesi, visto il cognome: ma da quasi cent'anni l'eroe dei fumetti, considerato eroe universale, è di nazionalità americana. Ma "americana" in senso lato: è un'america immaginata, di fantasia, equivalente al Giappone di fantasia dei manga.

Quella dei fumetti resta comunque un'"America" in cui tutti noi ci riconosciamo, in quanto patria dei diritti e delle libertà. Il fatto poi che nella vera America queste cose non siano state sempre rispettate non cambia il fatto che quella di Zagor, Superman, l'Uomo Mascherato sia un'America "immaginaria" che porta comunque valori universali (la giustizia, la libertà, il rispetto della persona, eccetera). Questi valori sono condivisi dal mondo occidentale e in parte anche dal mondo orientale: in ogni caso, sono considerati come universali.

Perchè questa divagazione? Per spiegare questo: il fatto che Zagor si chiami col nome inglese Wilding, e Wilding soltanto di cognome, è un richiamo, secondo me, ai valori universali che questa "America immaginaria" incarna. Per questo non conta molto il fatto che Zagor sia di origine americana o inglese: Zagor è di tutti perchè rappresenta gli ideali condivisi da tutti. E' quindi un nome "americano-inglese" fittizio, ma importante per il suo ruolo di "eroe universale".

"Patrick" è il nome proprio di San Patrizio, il santo che non solo ha convertito gli irlandesi, ma ne ha anche fondato la nazionalità e creato il concetto stesso di Irlanda. E' impossibile separare un nome così importante come Patrick/Patrizio dall'Irlanda, anche se lo portasse un italiano.

Quindi, se aggiungiamo il nome "Patrick" a Wilding/Zagor, lo leghiamo per forza all'Irlanda, al suo passato tormentato, alla sua storia, che Zagor non potrà ignorare comunque, anche se magari non ne farà mai cenno. Ma restano ora inscindibili dalle sue radici. Si possono ignorare i genitori per tutta la vita, ma restano sempre i tuoi genitori: lo stesso è per l'Irlanda e Zagor, con questo nome aggiunto.

Questa "aggiunta irlandese" distrugge l'universalità zagoriana, in cui dovrebbe incarnare i valori di tutti. Certo, l'Irlanda è stata perseguitata e ha cercato di difendere i suoi valori e i suoi diritti: ma legare Zagor direttamente a questa storia gli toglie la sua aura di mistero, di sconosciuto, di universale. Era importante, secondo me, che Zagor non avesse il suo nome.

Per concludere, ho visto anch'io "Un uomo tranquillo" e lo considero un bellissimo film.
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 7:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una piccola precisazione, prima di proseguire nella querelle in merito.
L’aver aperto questo fronte di polemica (riguardo al nome) non vuole essere da parte mia una critica alla nuova gestione di zagor.
Diversamente l’avrei fatto già da tempo.
La cosa è saltata fuori casualmente in una discussione, e siccome mi si dava torto, ho voluto mostrare le argomentazioni che sono alla base della mia convinzione, e che sono tali già da quando si è concretizzato il fatto di attribuire il nome al giovane wilding.
Nessuna critica, quindi, alla nuova gestione che ha il dovere e il diritto di fare quanto crede giusto nel proporre zagor in edicola.
Anche a me, alla fin fine non fa ne caldo ne freddo come a carmine, visto che sono consapevole che nella vita ci sono problemi più importanti e inoltre, per me, zagor è un fumetto che mi ha appassionato per tanti anni ma non certo una passione attuale.
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MessaggioInviato: Mar Mar 04, 2014 7:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

wakopa ha scritto:
prove non ce ne sono,e' chiaro che bisogna andare a logica Think

Io non ritengo sergio bonelli un bugiardo, e lui nel 2002 in risposta alla mia lettera "un eroe moderno" (zagor) mi scrisse che zagor, secondo lui era invece un personaggio esaurito.
Oltretutto non avrebbe avuto nemmeno motivo di mentirmi.
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